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Scienziati identificano batterio colpevole della morte di 5 miliardi di stelle marine: le novità dallo studio

È arrivato l’apocalisse subacquea: un batterio spietato sta massacrando le stelle marine, e non c’è scampo per questi poveri echinodermi. Mentre i scienziati canadesi esultano per la loro scoperta, il resto di noi deve fare i conti con un ecosistema marino che va a rotoli, magari per colpa di chi inquina senza ritegno – perché, dai, lo sappiamo tutti che il cambiamento climatico non è solo “un’ipotesi”.

Un batterio assassino sta decimando le stelle marine in un’epidemia da brividi! Sea Star Wasting Syndrome (SSWS) è la piaga che da oltre un decennio sta colpendo più di 20 specie lungo le coste del Pacifico nordamericano, dal Messico all’Alaska. Secondo uno studio bomba di ricercatori dell’Università della British Columbia e del Hakai Institute, pubblicato su Nature Ecology & Evolution, il colpevole è il ceppo FHCF-3 di Vibrio pectenicida, che trasforma questi animali in mucchietti sgonfi e disintegrati. Pensate: lesioni esterne seguite da decomposizione rapida, con la stella marina girasole (Pycnopodia helianthoides) che ha perso il 90% della sua popolazione. È un disastro ecologico, e se non ci fermiamo, chissà quali altre creature finiranno nel tritacarne. #StelleMarineInPericolo #BatterioKiller #ClimaNemico

Ma entriamo nei dettagli di questa sindrome letale: SSWS fa sembrare le stelle marine come se fossero state abbandonate sulla spiaggia a seccarsi, con sintomi che partono da lesioni e finiscono in una decomposizione totale sott’acqua. Immaginatevi un echinoderma che si disintegra in pochi giorni – non proprio il finale hollywoodiano che si meritano. Specie come la stella marina ocra (Pisaster ochraceus) e quella rosa gigante (Pisaster brevispinus) sono tra le più colpite, ma è la girasole a rubare la scena: un tempo miliardi di individui controllavano i ricci di mare, proteggendo le foreste di alghe che catturano carbonio come supereroi ambientali. Ora, con il 90% sparito dal 2013, l’ecosistema è in tilt, e i cambiamenti climatici potrebbero aver dato una mano a questo batterio subdolo.

Gli scienziati hanno giocato a fare i detective seguendo i famosi postulati di Koch per inchiodare il colpevole. Prima, hanno trovato tonnellate di batteri Vibrio solo nelle stelle malate; poi, hanno isolato V. pectenicida e lo hanno inoculato su esemplari sani, che – sorpresa! – sono crepati tutti tranne uno. Scordatevi i vecchi studi che puntavano il dito su un virus come il densovirus SSaDV; questa è scienza dura, che conferma: è il batterio il vero nemico. E indovinate un po’? Potrebbe essere l’aumento delle temperature marine, fomentato dal nostro caro cambiamento climatico, a scatenare tutto. Commento: se non ci svegliamo, presto dovremo dire addio anche a questi tesori degli oceani, e la colpa sarà di chi preferisce i SUV alle alghe.

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