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Segreti atomici iraniani rivelati, mentre un attacco viene ordinato da Israele

Guarda chi si scatena nel Medio Oriente: Israele ha appena scatenato l’inferno con l’Operazione Rising Lion, bombardando impianti nucleari iraniani per fermare quella che definiscono una minaccia atomica imminente! Paura che l’Iran usi bombe nucleari contro di loro, così hanno colpito per primi in stile "meglio prevenire che curare". L’Iran ha risposto con rabbia, e ora siamo in piena guerra, con voci di un coinvolgimento USA che fa tremare i polsi. Ma l’Iran è davvero a un passo dalla bomba?

Eccoci al dunque: mentre il Medio Oriente brucia, diamo un’occhiata al programma nucleare iraniano, che sta facendo impazzire tutti. Israele non ci ha pensato due volte e ha lanciato missili su obiettivi sensibili iraniani con la missione Rising Lion, dichiarando di voler spazzare via il loro piano nucleare per evitare che armi atomiche finiscano a schiantarsi sul loro territorio. L’Iran, nemico storico, ha contrattaccato in un conflitto che va avanti e si ingigantisce, con sussurri che gli USA potrebbero buttarsi nella mischia per rendere tutto ancora più esplosivo. Ma come funziona esattamente questo programma nucleare? Gli iraniani sono davvero pronti a premere il grilletto atomico?

Prima di tuffarci nei dettagli, un ripassino rapido su come si arricchisce l’, perché è qui che si nasconde il trucco diabolico. Usando gas e centrifughe, si aumenta la roba "buona", l’uranio 235, che fa scattare reazioni nucleari da brividi. Questo serve sia per centrali atomiche civili, come quella di Bushehr, sia per armi di distruzione di massa – ma ovviamente, con usi molto diversi! Per l’ pulita, basta un arricchimento tra il 3 e il 5%, mentre per una bomba vera e propria ci vogliono livelli folli, tipo il 90%, che rende il tutto più leggero e perfetto per missili che volano lontano. È un processo complicato e costoso, e l’Iran sostiene di usarlo solo per energia, ma… chissà.

Passiamo alla mappa dei siti nucleari iraniani, che è come un bersaglio gigante per attacchi. Abbiamo Bushehr, l’unica centrale civile per produrre elettricità, e poi i veri gioiellini: impianti di arricchimento a Natanz e Fordow, centri di ricerca a Teheran e Arak (che è stato appena pestato da Israele), più un posto a Isfahan per lavorare l’uranio grezzo estratto dalle loro miniere sparse. Tutto questo ben di Dio è sepolto sotto terra – 20-30 metri a Natanz e fino a 80-90 a Fordow – per renderlo più difficile da colpire. Ma come diavolo facciamo a sapere tutto questo senza spiare? Semplice, grazie all’accordo sul nucleare.

Ecco l’accordo che tutti citano: firmato nel 2015, l’Iran prometteva di tenere il nucleare solo per cose pacifiche, come energia e ricerca, senza arricchire uranio oltre il 3,67% e senza armi. In cambio, paesi come USA, Europa, Cina e Russia toglievano sanzioni che bloccavano commercio e viaggi. Ma per assicurarsi che l’Iran non barasse, la IAEA – l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica – ha piazzato telecamere e controlli ovunque. Funzionava alla grande fino al 2018, quando quel tizio, Donald Trump, ha fatto uscire gli USA dall’accordo e reintrodotto sanzioni. Risultato? L’Iran ha ripreso ad arricchire uranio fino al 60%, e con meno ispezioni, la paranoia è salita alle stelle.

Ora, l’Iran sta davvero producendo armi atomiche? Secondo Rafael Grossi, direttore della IAEA, in un’intervista alla CNN, no – "l’Iran non è in possesso di armi atomiche". Non ci sono prove di uranio arricchito al 90% pronto per un missile, perché quella roba peserebbe troppo per volare lontano. Anche se avessero nascosto qualcosa, serve un sacco di tecnologia di per buildare una bomba atomica o una H, e ci vorrebbero mesi, se non anni. Tulsi Gabbard, direttrice dell’Intelligence USA, ha confermato davanti al Congresso che "l’Iran non sta lavorando ad un’arma atomica". Intanto, gli attacchi israeliani hanno messo ko Natanz, fermando le centrifughe in superficie, mentre Fordow, più in profondità, ha subito danni minori – e solo bombe USA super-potenti potrebbero sfondare lì.

Ma ecco la verità nuda e cruda: con Israele che bombarda e l’Iran che ribolle, il programma nucleare è per ora un casino, ma non una minaccia immediata. Se continuano così, però, potremmo vedere scintille vere – e non del tipo nucleare buono. Che spettacolo, eh? 😏

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