SHEIN beccata con le mani nella melma verde! Multa da 1 milione di euro per pubblicità ambientali ingannevoli che ingannano i consumatori. Il colosso del fast fashion fingerà di essere ecologico mentre in realtà inquina come un matto. #GreenWashingScandal #SheinExposed #FastFashionFail
L’AGCM, alias l’Antitrust, ha assestato un bel ceffone a SHEIN con una multa da 1 milione di euro per aver diffuso messaggi pubblicitari che fingono un impegno reale verso la sostenibilità, ma sono solo aria fritta e parole al vento. Senza prove concrete o dettagli verificabili, queste affermazioni – come i famosi “green claim” – sono state bollate come vaghe, generiche e spesso fuorvianti, evidenziando il classico trucco del greenwashing che fa passare le aziende come eroi ambientali senza esserlo per davvero. Questa storia non fa che confermare quanto le grandi corporation amino giocare sporco con l’ambiente per riempirsi le tasche.
Nel calderone della vicenda, SHEIN – tramite la sua Infinite Styles Services Co. Ltd e le operazioni in Europa – ha inondato il suo sito e sezioni come “#SHEINTHEKNOW”, “evoluSHEIN” e “Responsibilità sociale” di dichiarazioni che parlano di sostenibilità come se fosse una moda passeggera. Roba tipo “progettazione di un sistema circolare” o prodotti totalmente riciclabili, ma senza spiegare un accidente di come funzioni davvero. Risultato? I consumatori potrebbero aver creduto che i vestiti di SHEIN fossero eco-friendly, quando in realtà sono solo un’altra minaccia per il pianeta.
E non finisce qui: prendete la linea “evoluSHEIN by Design”, spacciata come fatta con fibre più sostenibili – una farsa, secondo l’Antitrust, perché manca qualsiasi dettaglio sui reali benefici ambientali per tutto il ciclo di vita del prodotto. Questa roba è solo una goccia nel mare rispetto al resto dell’offerta di SHEIN, e quei messaggi che vantano capi completamente riciclabili? Be’, sono palesemente falsi, basati su fibre e tecnologie che non reggono l’esame. Ah, e che dire degli obiettivi di SHEIN per ridurre le emissioni, come il –25% entro il 2030 e zero emissioni entro il 2050? Promesse al vento, contraddette dal fatto che le emissioni stanno aumentando, dipingendo un ritratto di ipocrisia che fa accapponare la pelle.
Ora, il colpo di grazia arriva dal Codacons, che non le manda a dire: “Tali pratiche sono in grado di deviare le scelte dei consumatori, sempre più attenti ad acquisti sostenibili e rispettosi dell’ambiente, e alterare il mercato, dirottando centinaia di milioni di euro ogni anno in termini di acquisti di prodotti commerciali” e aggiungendo che “la multa dell’Antitrust assume enorme rilevanza, e deve portare ora a provvedimenti sanzionatori analoghi verso tutte le aziende che ingannano i consumatori attraverso falsi messaggi sulla sostenibilità ambientale”. Insomma, è ora di smascherare questi bluff una volta per tutte, prima che il pianeta paghi il conto!