Recenti scoperte in Cina hanno portato alla luce i resti del felino più piccolo mai trovato. Un frammento di mandibola contenente due denti, risalente al tardo Pleistocene medio, circa 300.000 anni fa, è stato identificato come appartenente a una nuova specie estinta, il Prionailurus kurteni. Il ritrovamento è avvenuto nella grotta di Hualongdong, nella provincia di Anhui, in prossimità del fiume Yangtze. Questo sito è noto per il suo ricco patrimonio di reperti archeologici, inclusi fossili umani e animali, datati anch’essi attorno ai 300.000 anni.
Descrizione della nuova specie
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Il team di ricercatori, proveniente dall’Istituto di Paleontologia dell’Accademia Cinese delle Scienze, dal Museo Svedese di Storia Naturale e dalla Facoltà di Scienze forestali di Harbin, ha potuto descrivere la nuova specie grazie al frammento fossile. Le analisi condotte hanno rivelato che l’esemplare misurava tra i 35 e i 50 cm di lunghezza, rendendolo talmente piccolo da poter essere quasi contenuto nel palmo di una mano. A confronto, un gatto domestico (Felis catus) misura tra i 46 e i 55 cm, esclusa la coda, e pesa tra i 3 e i 5 kg, evidenziando così la notevole esiguità del Prionailurus kurteni.
Il Felis nigripes è uno dei gatti più piccoli del mondo
Ricerche hanno suggerito che il Prionailurus kurteni fosse anche più snello rispetto al gatto rugginoso (Prionailurus rubiginosus), una specie attualmente presente in Asia e che contende il primato di felino più piccolo al mondo al gatto dai piedi neri (Felis nigripes), che misura tra i 36 e i 52 cm e pesa tra i 1,5 kg e i 2,5 kg.
Significato della scoperta
Alla nuova specie è stato dato il nome Prionailurus kurteni in onore del paleontologo finlandese Björn Kurtén, esperto dell’evoluzione dei felini. Il genere Prionailurus comprende attualmente cinque specie viventi distribuite nel sud-est asiatico. Il gatto leopardo (Prionailurus bengalensis) è considerato la prima specie di gatto ad essere stata addomesticata in Cina circa 5.000 anni fa.
L’Asia sud-orientale e la Cina meridionale sono riconosciute come “hotspot” per la diversità dei felini, ma permangono incertezze circa la loro storia evolutiva. I reperti fossili di felini ben conservati in queste aree sono rari, a causa della fragilità delle loro ossa, che si deteriorano facilmente negli ambienti umidi forestali.
La scoperta del Prionailurus kurteni contribuisce a migliorare la comprensione della storia evolutiva dei felini e dei rapporti umani con altre specie nel periodo preistorico. Si stima che questa nuova specie visse in prossimità degli esseri umani, svolgendo un ruolo nella catena alimentare come predatore di ratti e topi, in una relazione di coesistenza indiretta.