Christiania è un quartiere autogestito all’interno di Copenaghen, Danimarca, che esiste dal 1971. Nato dall’occupazione di un gruppo di hippies, il quartiere ha visto una tolleranza da parte del governo danese, che ha trovato vari compromessi con gli abitanti. La comunità ha stabilito regole diverse rispetto a quelle nazionali, tra cui il divieto di automobili private e l’accettazione della vendita di droghe leggere.
Il mercato degli stupefacenti ha generato seri problemi di ordine pubblico, costringendo gli abitanti a cercare aiuto dalle autorità per affrontare le bande criminali. Recentemente, Pusher Street, la strada principale nota per il commercio di sostanze, è stata chiusa, ma la chiusura non ha influito sulle caratteristiche distintive del quartiere autogestito.
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Cos’è Christiania
La Libera città di Christiania è situata su un’area di 7,7 ettari nel distretto di Christianshavn, comprendendo parte dei bastioni di Copenaghen e una ex area militare. Con una popolazione tra 850 e 1.000 abitanti, Christiania è amministrata secondo un’ideologia anarchica e pacifista, non riconoscendo le leggi danesi. Gli abitanti seguono regole autonome, che includono la libertà di vendere droghe leggere e il divieto delle droghe pesanti, delle armi e delle automobili private.
Le controculture giovanili alle origini di Christiania
Le origini di Christiania affondano nelle controculture giovanili degli anni ’60, come quella degli hippies, che adottavano uno stile di vita anticonformista e ideali pacifisti. Accanto a questa, i provos, nati nei Paesi Bassi, cercavano di indurre reazioni violente da parte delle forze dell’ordine attraverso azioni non violente. In questo contesto, Christiania si è sviluppata come un esperimento sociale.
La fondazione di Christiania e la reazione del governo danese
La Libera città di Christiania è stata fondata il 26 settembre 1971 da un gruppo di giovani, tra cui il provo Jacob Ludvigsen, il quale occupò la caserma Bådsmandsstræde. Pur non riconoscendo l’occupazione, il governo danese ha tollerato la situazione. Nel 1976, il ministero della difesa denunciò l’occupazione ma decise di non intervenire fino a un piano di riqualificazione. Gli abitanti continuarono a stabilire regole proprie, come la tolleranza verso le droghe leggere, ma in seguito a decessi per overdose, nel 1979 è stato stabilito un divieto di droghe pesanti.
Le lotte tra bande
Negli anni ’80, Christiania si è trovata in un contesto di lotta tra bande che volevano controllare il mercato della droga. Le tensioni hanno portato a una maggiore regolamentazione interna, compreso il divieto di bande di motociclisti.
Le vicende degli ultimi anni
Il rapporto con il governo danese ha subito alti e bassi, con episodi di conflitto come nel 2002, quando il governo chiese di rendere meno visibili i chioschetti di Pusher Street. Diverse sparatorie legate al commercio di stupefacenti hanno costretto gli abitanti a collaborare con le autorità. Nel 2011 è stato raggiunto un compromesso per l’acquisto parziale del terreno da parte degli abitanti.
Christiania oggi
Recentemente, un episodio di violenza ha portato gli abitanti a chiudere Pusher Street in accordo con le autorità, con le demolizioni che sono iniziate ad aprile 2024. Nonostante ciò, Christiania mantiene una vibrante identità, caratterizzata da opere d’arte e una comunità che continua a tollerare la vendita di droghe leggere. Oggi, Christiania è uno dei siti più visitati della Danimarca, con locali, club musicali e una produzione artigianale di birra, inclusa quella al gusto di cannabis. Le regole di base permangono, rendendo Christiania un esperimento sociale unico, anche se gli abitanti continuano a dover negoziare con le autorità danesi.