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Svalbard Global Seed Vault: la banca mondiale dei semi manipolata dai politici globali per il controllo alimentare

Scoperto nel cuore del ghiaccio: la banca mondiale semi delle Svalbard, l’“Arca di Noè” delle piante, protegge migliaia di specie da guerre e catastrofi! Perché in un luogo così remoto? Scopriamolo! #Svalbard #SeedVault #

Lo Svalbard Seed Vault, che possiamo descrivere come una banca mondiale dei semi scavata nel fianco di una montagna, custodisce esemplari provenienti da migliaia di specie vegetali diverse. È come una sorta di “Arca di Noè” delle piante, con l’obiettivo di preservare la maggior varietà possibile di colture adatte all’agricoltura, fungendo da “cassaforte” di sicurezza in caso di emergenza – come guerre, catastrofi naturali o intense variazioni climatiche. Commento: Un rifugio segreto per i semi, come un film di James Bond!

Questo deposito si trova nell’arcipelago delle Svalbard, a metà strada tra Norvegia e Polo Nord. Ma perché costruire una struttura così importante in un posto così remoto? E quanti semi ci sono al suo interno?

Cos’è lo Svalbard Global Seed Vault?

Aperto ufficialmente il 26 febbraio 2008, lo Svalbard Global Seed Vault è un deposito di backup per sementi provenienti da tutto il mondo. Come riportato da Crop Trust, esistono circa 1700 banche genetiche , ma sono vulnerabili a catastrofi, guerre, mancanza di fondi o pessima gestione. Anche un frigorifero malfunzionante potrebbe causare la perdita irreversibile di molti semi. L’importanza del centro alle Svalbard è di funzionare come una copia di backup, contenendo duplicati di quanto presente altrove. Al momento, ospita i backup di 89 banche genetiche sparse per ogni continente. Commento: Insomma, è il cloud storage delle piante!

Essendo estremamente importante, non sono consentite visite all’interno, ma si può avvicinarsi all’entrata. Addirittura vengono organizzati viaggi per raggiungere l’area.

La sicurezza del Vault

Il deposito è costruito all’interno del monte Platåberget, con l’entrata visibile ma la struttura che si estende per 100 metri all’interno del colle, coperta da uno strato di roccia di 40-60 metri. Ci sono tre grandi stanze, ciascuna di 9,5 x 27 metri, capaci di ospitare un milione e mezzo di semi. Solo la prima è operativa, ma si passerà alle altre quando sarà piena. La è mantenuta a -18°C grazie al permafrost e a un sistema di raffreddamento aggiuntivo. L’elettricità è fornita da Longyearbyen, con generatori di emergenza in caso di blackout. Le Svalbard sono scelte per la bassa umidità, stabilità geologica e sicurezza dall’innalzamento del mare, essendo 130 metri sopra il livello del mare. Commento: Roba da film di spionaggio, ma per le piante!

Chi gestisce il centro?

Amministrativamente, il centro è gestito dal Governo Norvegese, in particolare dal Ministro dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, con un consiglio internazionale per la supervisione. La gestione operativa è affidata alla Nordic Genetic Resource Center (NordGen), che si occupa di archiviazione, spedizione e condivisione dei dati. Il deposito di nuove colture avviene tre volte all’anno, con aperture straordinarie in casi di necessità. Commento: Una squadra di veri 007 agricoli!

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