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Svelato come Facebook e Instagram vengano ancora sfruttati gratis nonostante le imposizioni di pagamento e pubblicità

Meta ti sta spremendo: Paga per scrollare senza spie o acconsenti a essere profilato! Allarme per milioni di utenti: Meta, il colosso dei social, è sotto dall’UE e ora ti bombarda con una scelta da incubo – pagare un abbonamento per dire addio alle pubblicità o continuare gratis ma con i tuoi dati venduti come caramelle. Non è una truffa, dicono, ma sembra un ricatto bello e buono per chi ama la privacy. #MetaEstorsione #UEvsBigTech #PrivacySottoAttacco

Se negli ultimi giorni avete aperto Instagram o Facebook, avrete visto quella schermata subdola che vi chiede: “Scegli come continuare a usare Instagram/Facebook”. Nessuna truffa, ma l’effetto delle pressioni normative dell’Unione Europea su Meta, che gestisce questi social. Tranquilli, pagare non è obbligatorio – potete ancora usare tutto gratis, ma con pubblicità ovunque, e Meta continuerà a usare i vostri dati per scopi pubblicitari, in linea con il GDPR (General Data Protection Regulation). Insomma, o sborsate quattrini o vi rassegnate a essere inseguiti da annunci personalizzati basati sulle vostre abitudini online. Che scelta “libera”, eh?

In pratica, optando per l’opzione senza pubblicità, potreste comunque incrociare qualche contenuto promozionale da aziende o creator, perché non è che sparisca tutto magicamente. La vostra decisione non è solo su spot o no: incide su come i vostri dati vengono sfruttati e sulle funzionalità per chi crea contenuti o gestisce campagne. Meta lo fa per allinearsi a come il GDPR e il DMA (Digital Markets Act), ma sembra più una mossa per riempirsi le tasche mentre fa i finti buoni con Bruxelles.

Il servizio “ad-free” di Meta è partito in Europa alla fine del 2023, per evitare guai con le normative che pretendono trasparenza sui dati. Pagando, eliminate le inserzioni basate sulla profilazione – quelle che vi conoscono meglio di vostra madre – ma potreste ancora vedere post sponsorizzati, senza che usino i vostri dati personali per mirarli. Se restate con la versione gratuita, invece, accettate che Meta le vostre info per bombardarvi di pubblicità mirata, sempre con il consenso esplicito richiesto dal GDPR. Ecco perché quella schermata vi sta addosso: senza la vostra scelta, non possono più fare i furbi come prima.

Il costo? 7,99 euro al mese per un account singolo se pagate dall’app, o 5 euro per altri profili; dalla versione web, parte da 5,99 euro più 4 euro extra per account aggiuntivi. Meta promette sconti per calmare le autorità europee, che stanno ficcanasando sul modello “pay or consent” per possibili violazioni del GDPR, DMA e persino l’UCPD (Unfair Commercial Practices Directive). Quei burocrati a Bruxelles non scherzano, e forse è ora che i giganti tech smettano di giocare con le nostre vite digitali.

Se avete già scelto e ve ne pentite, nessun dramma: potete cambiare le preferenze pubblicitarie in pochi clic. Andate al Centro gestione account di Meta (da questo link), loggatevi, cliccate su “Preferenze relative alle inserzioni”, selezionate l’opzione attuale e cambiatela – magari da “Senza costi aggiuntivi con le inserzioni” a “Abbonati per l’uso senza inserzioni”. È reversibile, quindi non vi siete incastrati per sempre. Meta vi dà questa flessibilità, ma chissà quanto durerà prima che cambino di nuovo le carte in tavola.

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