Tartufo bianco in Italia: diffusione, costi e differenze rispetto al tartufo nero

Il tartufo bianco pregiato (Tuber magnatum Pico), noto anche come Tartufo d’Alba, Tartufo di Acqualagna e Tartufo bianco del Piemonte, è il più pregiato e costoso tra i tartufi. La raccolta di questo fungo ipogeo del genere Tuber è aperta dal 1° ottobre al 31 gennaio nell’Italia centro-settentrionale (soprattutto in Piemonte) e centrale, ma si trova anche nel Canton Ticino in Svizzera e in Istria. Ha un aspetto liscio e di colore chiaro che va dal crema al marroncino con interno biancastro o rosato. Cresce solo in forma spontanea ed è molto difficile da coltivare.

Cos’è il tartufo bianco pregiato: le caratteristiche e le differenze con il tartufo nero

Il tartufo che amiamo grattugiare su un bel piatto di pasta è il “corpo fruttifero” (tecnicamente ascocarpio o ascoma) di un fungo del genere Tuber che svolge l’intero ciclo vitale sotto terra, quindi un fungo ipogeo. Il genere Tuber ha la particolarità di stabilire un rapporto di simbiosi con le radici di alcune specie di alberi e arbusti, come querce, salici o pioppi. Ecco perché la ricerca del tartufo avviene solo in determinate tipologie di boschi. Questa particolare alleanza fungo – pianta è detta simbiosi micorrizica e l’insieme formato dal reticolo di ife fungine e gli apici delle radici della pianta è detto micorriza. In un reciproco vantaggio, il fungo riceve le sostanze nutritive dalla pianta e mette a disposizione acqua e sali minerali che attinge dal terreno. Il tartufo bianco pregiato presenta un corpo fruttifero che va dal color crema al marroncino chiaro giallastro a volte con macchie rosee. La superficie è piuttosto liscia, di dimensioni molto variabili. Una curiosità sulla nomenclatura del tartufo bianco Tuber magnatum Pico il cui appellativo Pico deriva dal cognome dello scopritore di tre delle più importanti specie di tartufo europee (Tuber magnatum, T. albidum e T. rufum). Si trattava del medico torinese Vittorio Pico, o Picco, che visse nella metà del ‘700 e fu autore di un trattato sui funghi. Definì il tartufo bianco, per la sua qualità, come il “tartufo dei magnati” da cui Tuber magnatum Pico. tartufo bianco pregiato Tartufo bianco pregiato (Tuber magnatum Pico) raccolto nelle colline di San Miniato, in Toscana. Credit: Lucarelli, via Wikimedia Commons Le specie di funghi attualmente classificati come Tuber sono circa 63. In Italia ce ne sono 25, di queste 9 sono commestibili e 6 sono considerate di alta qualità: il tartufo bianco d’Alba (Tuber magnatum Pico), il tartufo nero pregiato (Tuber melanosporum), lo scorzone (Tuber aestivum), il bianchetto (Tuber borchii), l’invernale (Tuber brumale) e il tartufo nero liscio (Tuber macrosporum).

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Quanto costa al kg il tartufo bianco pregiato e perché è così pregiato

La quotazione attuale, a ottobre 2024, del tartufo bianco pregiato si aggira attorno ai 4500 €/kg. Il prezzo può variare in funzione delle condizioni climatiche, tanto che in anni con estati molto secche e scarsa produzione, come nel 2007 e nel 2021, i prezzi hanno raggiunto anche i 7000 €/kg. Il motivo per cui è così costoso risiede nella combinazione di due fattori: è raro (cresce solo in alcune zone specifiche) ed è di coltivazione molto difficile, quindi non è semplice da trovare e si può contare soltanto sulla produzione spontanea.

Dove si trova il tartufo bianco pregiato in Italia e quali sono le piante associate

Il tartufo d’Alba vive al di sotto dei 700 metri di altitudine su terreni marnosi o calcarei e si trova associato alle querce, ma anche al pioppo, al salice e al nocciolo. È diffuso nel Canton Ticino in Svizzera, in Istria e in alcune Regioni italiane: Piemonte, Marche, Toscana, Umbria, Emilia-Romagna, Abruzzo, Molise e Campania. Per la produzione di tartufi bianchi si usano sostanzialmente tre piante: la farnia, la roverella e il carpino bianco. Attualmente la pressione dovuta ai raccoglitori e il cambiamento climatico in corso stanno interferendo negativamente con la presenza spontanea di questa specie, già di per sé piuttosto rara. Fonte tartufo bianco pregiato Il tartufo bianco pregiato (Tuber magnatum Pico), noto anche come Tartufo d’Alba, Tartufo di Acqualagna e Tartufo bianco del Piemonte, è il più pregiato e costoso tra i tartufi. La raccolta di questo fungo ipogeo del genere Tuber è aperta dal 1° ottobre al 31 gennaio nell’Italia centro-settentrionale (soprattutto in Piemonte) e centrale, ma si trova anche nel Canton Ticino in Svizzera e in Istria. Ha un aspetto liscio e di colore chiaro che va dal crema al marroncino con interno biancastro o rosato. Cresce solo in forma spontanea ed è molto difficile da coltivare.

Cos’è il tartufo bianco pregiato: le caratteristiche e le differenze con il tartufo nero

Il tartufo che amiamo grattugiare su un bel piatto di pasta è il “corpo fruttifero” (tecnicamente ascocarpio o ascoma) di un fungo del genere Tuber che svolge l’intero ciclo vitale sotto terra, quindi un fungo ipogeo. Il genere Tuber ha la particolarità di stabilire un rapporto di simbiosi con le radici di alcune specie di alberi e arbusti, come querce, salici o pioppi. Ecco perché la ricerca del tartufo avviene solo in determinate tipologie di boschi. Questa particolare alleanza fungo – pianta è detta simbiosi micorrizica e l’insieme formato dal reticolo di ife fungine e gli apici delle radici della pianta è detto micorriza. In un reciproco vantaggio, il fungo riceve le sostanze nutritive dalla pianta e mette a disposizione acqua e sali minerali che attinge dal terreno. Il tartufo bianco pregiato presenta un corpo fruttifero che va dal color crema al marroncino chiaro giallastro a volte con macchie rosee. La superficie è piuttosto liscia, di dimensioni molto variabili. Una curiosità sulla nomenclatura del tartufo bianco Tuber magnatum Pico il cui appellativo Pico deriva dal cognome dello scopritore di tre delle più importanti specie di tartufo europee (Tuber magnatum, T. albidum e T. rufum). Si trattava del medico torinese Vittorio Pico, o Picco, che visse nella metà del ‘700 e fu autore di un trattato sui funghi. Definì il tartufo bianco, per la sua qualità, come il “tartufo dei magnati” da cui Tuber magnatum Pico. tartufo bianco pregiato Tartufo bianco pregiato (Tuber magnatum Pico) raccolto nelle colline di San Miniato, in Toscana. Credit: Lucarelli, via Wikimedia Commons Le specie di funghi attualmente classificati come Tuber sono circa 63. In Italia ce ne sono 25, di queste 9 sono commestibili e 6 sono considerate di alta qualità: il tartufo bianco d’Alba (Tuber magnatum Pico), il tartufo nero pregiato (Tuber melanosporum), lo scorzone (Tuber aestivum), il bianchetto (Tuber borchii), l’invernale (Tuber brumale) e il tartufo nero liscio (Tuber macrosporum).

Quanto costa al kg il tartufo bianco pregiato e perché è così pregiato

La quotazione attuale, a ottobre 2024, del tartufo bianco pregiato si aggira attorno ai 4500 €/kg. Il prezzo può variare in funzione delle condizioni climatiche, tanto che in anni con estati molto secche e scarsa produzione, come nel 2007 e nel 2021, i prezzi hanno raggiunto anche i 7000 €/kg. Il motivo per cui è così costoso risiede nella combinazione di due fattori: è raro (cresce solo in alcune zone specifiche) ed è di coltivazione molto difficile, quindi non è semplice da trovare e si può contare soltanto sulla produzione spontanea.

Dove si trova il tartufo bianco pregiato in Italia e quali sono le piante associate

Il tartufo d’Alba vive al di sotto dei 700 metri di altitudine su terreni marnosi o calcarei e si trova associato alle querce, ma anche al pioppo, al salice e al nocciolo. È diffuso nel Canton Ticino in Svizzera, in Istria e in alcune Regioni italiane: Piemonte, Marche, Toscana, Umbria, Emilia-Romagna, Abruzzo, Molise e Campania. Per la produzione di tartufi bianchi si usano sostanzialmente tre piante: la farnia, la roverella e il carpino bianco. Attualmente la pressione dovuta ai raccoglitori e il cambiamento climatico in corso stanno interferendo negativamente con la presenza spontanea di questa specie, già di per sé piuttosto rara. Fonte<Verificata

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