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Terre rare e dazi: tecnologia, salute e difesa sabotate dalla guerra commerciale tra USA e Cina

contro USA: la guerra delle terre rare sta rovinando la tua vita quotidiana! I cinesi hanno in mano l’80% di questi preziosi minerali che alimentano tutto, dai tuoi smartphone ai missili, e se Trump pensava che i suoi dazi avrebbero fatto tremare Pechino, be’, si è sbagliato alla grande. Ora, con minacce di blocco export, rischiamo scansioni mediche ritardate e auto elettriche a prezzi folli. È una lotta sporca per il potere globale, e noi ci rimettiamo tutti. # # #USACina

Negli ultimi anni, la battaglia commerciale tra Stati Uniti e Cina si è trasformata in un vero e proprio incubo globale, combattuta non con fucili ma con dazi e risorse strategiche. Al centro di tutto, ci sono le terre rare, quei 17 elementi chimici come neodimio e gadolinio che non sono poi così rari ma maledettamente complicati da estrarre. Pensateci: senza di loro, addio ai motori elettrici, ai satelliti e persino ai vostri dannati smartphone. È un collo di bottiglia che dà alla Cina un potere enorme, e gli yankee se stanno divorando le unghie per questo.

I dazi imposti da Trump nel 2018 hanno acceso la miccia, accusando la Cina di furti e trucchi sporchi. Nel marzo, ha colpito acciaio e alluminio; a luglio, 34 miliardi di dollari di beni; a settembre, altri 200 miliardi. Risultato? Huawei nella lista nera, aziende USA che sudano freddo senza i fornitori cinesi. E Pechino? Ha risposto con minacce serie di bloccare le terre rare, come nel 2010 con il Giappone, quando i prezzi schizzarono alle stelle e scatenarono il caos. Ora, nel 2024, si parla di limitazioni su gadolinio e ittrio, essenziali per medicine e elettronica – tradotto: diagnosi più lente e salute pubblica a rotoli.

Gli USA, svegliandosi dal torpore, stanno correndo per l’indipendenza mineraria, riaprendo miniere come Mountain Pass in California, ma ancora dipendono dalla Cina per la raffinazione. Intanto, l’Europa è messa anche peggio: il 98% delle terre rare raffinate viene da Pechino, e mentre l’UE blabla con il Critical Raw Materials Act, aziende come Siemens e Renault pagano il conto salato. Il riciclo? Un sogno costoso, con meno dell’1% attualmente riutilizzato.

Guardando al futuro, la domanda di terre rare esploderà con la transizione energetica e l’IA: entro il 2040, neodimio e disprosio potrebbero triplicare. Questo significa nuovi scontri globali, con l’India e l’Africa in ballo, proprio come il petrolio nel secolo scorso. Alla fine, è roba che ci riguarda tutti – dal tuo prossimo check-up medico a quel costoso gadget in tasca. I politici l’hanno acceso, e ora noi paghiamo il prezzo di questa follia minerale.

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