Il terremoto del 1964
Il terremoto in Alaska del 27 marzo 1964 colpì alle 17:36 locali, durando circa 4 minuti con una magnitudo di 9.2. È il secondo terremoto più potente mai registrato, dopo quello di Valdivia in Cile. Questo evento catastrofico portò alla formazione di uno tsunami che si estese dalle isole Kodiak fino alla California settentrionale, provocando circa 135 vittime.
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Epicentro e conseguenze
L’epicentro del terremoto si trovava nel Prince William Sound e viene anche denominato “Terremoto del Venerdì Santo” per il giorno in cui si verificò, il venerdì prima della Pasqua. Anchorage, la capitale dell’Alaska, subì ingenti danni dovuti a frane e smottamenti. Le devastazioni furono amplificate dalla forza del sisma, rendendolo uno dei momenti più drammatici nella storia degli Stati Uniti.
Il terremoto in Alaska del 1964 di magnitudo 9.2 fu il secondo più violento mai registrato
La città di Anchorage in Alaska dopo il terremoto del 1964 Credit: U.S. Army, Public domain, via Wikimedia Commons
Il terremoto dell’Alaska del 27 marzo 1964 face tremare la terra alle 17:36 locali per circa 4 minuti con una magnitudo di 9.2, diventando il secondo terremoto più violento mai registrato dopo quello di Valdivia in Cile del 1960 di magnitudo 9.5 e il più violento mai registrato negli Stati Uniti. Questo evento catastrofico generò anche uno tsunami che si propagò dalle isole Kodiak fino alle coste della California settentrionale, causando circa 135 vittime. Con epicentro nel Prince William Sound e conosciuto anche come il “Terremoto del Venerdì Santo” – in inglese Good Friday earthquake – poiché avvenne il venerdì precedente la Pasqua di quell’anno, provocò ingenti danni da frane e smottamenti, in particolare ad Anchorage, capitale dello stato americano.
I dati sul terremoto in Alaska del 27 marzo 1964
L’Alaska è stata protagonista di uno tra i fenomeni naturali più potenti della storia quando il 27 marzo 1964, alle 17:36 ora locale, la terra tremò per 4 minuti e mezzo…