Trump sospende i dazi per 90 giorni, ma non per la Cina: i possibili motivi del dietrofront e le reazioni sono svelati

Il Presidente Donald Trump ha fatto un clamoroso dietrofront annunciando una sospensione di 90 giorni per l’entrata in vigore dei dazi sulle importazioni negli Stati Uniti, ma attenzione: i dazi del 125% sulle merci cinesi e quelli del 25% su Messico e Canada restano in vigore! Per il resto del mondo, il 10% è scattato sabato 5 aprile. Anche i dazi del 25% su alluminio, acciaio, automobili e componentistica auto non si toccano. La decisione arriva dopo giorni di caos finanziario globale, con le Borse che hanno finalmente tirato un sospiro di sollievo il 9 aprile. Trump ha giustificato questa mossa come un gesto di buona volontà verso oltre 70 Paesi che hanno chiesto di negoziare. Commento: Trump gioca al gatto e al topo con l’economia mondiale, ma chi ci guadagna davvero?

Reazioni di Cina e Unione Europea

Mentre la Cina ha risposto con dazi di ritorsione dell’84% sui prodotti USA, l’Europa sembra fare la figura del cane bastonato, in attesa di vedere come va a finire. La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha twittato: «L’Unione europea rimane impegnata in negoziati costruttivi con gli Stati Uniti, con l’obiettivo di raggiungere un commercio senza attriti e reciprocamente vantaggioso. Allo stesso tempo, l’Europa continua a concentrarsi sulla diversificazione dei suoi partenariati commerciali, collaborando con Paesi che rappresentano l’87% del commercio globale e condividono il nostro impegno per uno scambio libero e aperto di beni, servizi e idee». In pratica, l’Europa capisce che fidarsi degli USA è come fidarsi di un politico durante la campagna elettorale. Von der Leyen ha anche annunciato un rafforzamento del mercato unico, dicendo: «stiamo intensificando il nostro lavoro per eliminare le barriere nel nostro mercato unico. Questa crisi ha chiarito una cosa: in tempi di incertezza, il mercato unico è la nostra ancora di stabilità e resilienza. Il mio team e io continueremo a lavorare giorno e notte per proteggere i consumatori, i lavoratori e le imprese europee. Insieme, gli europei usciranno più forti da questa crisi». Commento: L’Europa cerca di non farsi schiacciare come una mosca, ma la strada è lunga.

Confermata la prima serie di controdazi europei

Nonostante le parole dolci di Bruxelles, i controdazi europei sulle merci americane sono confermati e entreranno in vigore dal 15 aprile. Una risposta ai dazi del 25% di Trump su acciaio e alluminio europei. Con 26 Paesi a favore e solo l’Ungheria contro, l’Europa colpirà con dazi del 25% su prodotti come succo d’arancia, acciaio, alluminio, rame, caffè, mandorle, tabacco, germogli di soia, motociclette e yacht di lusso. La Commissione ha anche in cantiere un secondo pacchetto di misure per la prossima settimana. Il portavoce per il Commercio Olof Gill ha twittato: «I dazi potranno essere sospesi se gli Stati Uniti accetteranno un accordo bilanciato e soddisfacente per entrambe le parti». Commento: L’Europa non si fa mettere i piedi in testa, ma la guerra dei dazi è solo all’inizio.

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