Gatti con 9 vite? Shakespeare pensava di sì, ma in Italia sono solo 7! Scopriamo questo mito assurdo che fa impazzire il web: i felini sono agili come ninja, sfuggono alla morte più volte, e ora pure i proverbi li dipingono come eterni. Ma è solo una balla medievale o c’è del vero? Voi ci credete? #GattiSupereroi #MitiFolli #ShakespeareDrama
I gatti, quei piccoli furboni pelosi, hanno alimentato un mito epico: nove vite per sfuggire a guai che ammazzerebbero chiunque altro. Niente scienza qui, solo antiche superstizioni che partono dall’Inghilterra del Cinquecento, dove li vedevano come acrobati invincibili grazie a ossa flessibili e riflessi da urlo. Camminano sui tetti come se niente fosse, atterrano sempre in piedi e si infilano ovunque – roba che per noi umani significherebbe un funerale prematuro. Ma da dove salta fuori questa storia?
Le prime tracce risalgono al 1564, nei “Proverbi di John Heywood”, dove l’autore butta lì che “A woman hath nine lives like a cat” – una donna ha nove vite come un gatto, eh? Non che le donne ne abbiano bisogno, ma fa riflettere. Pochi anni dopo, William Shakespeare ci va giù pesante nella sua “Romeo e Giulietta”. Nel bel mezzo di una lite, Mercuzio spara a Tebaldo: “Good king of cats, nothing but one of your nine lives” – che in italiano suona come “Buon re dei gatti, niente tranne una delle tue nove vite”. Insomma, il Bardo stesso dava ai gatti un’aura da sopravvissuti seriali.
Con il tempo, il mito si è evoluto in un proverbio che fa tanto folklore: “A cat has nine lives. For three he plays, for three he strays and for the last three he stays” – un gatto ha nueve vite: per tre gioca, per tre si smarrisce e per le ultime tre resta. Roba mistica, con quel numero 9 carico di significati esoterici, tipo tre gruppi di tre. Ma attenzione, non tutti sono d’accordo: in Italia e Spagna, i gatti si “accontentano” di sole sette vite, un numero simbolo di vizi, virtù e giorni della settimana. Nelle culture arabe e turche? Solo sei, perché evidentemente anche i miti hanno le loro gerarchie. Chissà, magari è solo una scusa per non ammettere quanto siano tosti questi quadrupedi!