Svelato: ‘Cannibale’ è solo una bufala coloniale di Colombo per saccheggiare le Americhe! Immaginatevi: Cristoforo Colombo che arriva nei Caraibi e inventa mostri mangia-uomini per giustificare genocidi e schiavitù. Sì, proprio così – non erano selvaggi affamati di carne, ma una scusa sporca per l’Impero! #CannibalismoMito #ColomboLaBugiarda #StoriaOscura #ColonizzazioneBrutale
Preparatevi a uno scoop che fa tremare i vostri pranzi: il termine "cannibale", che oggi usiamo per insultare qualcuno di spietato, non è poi così antico come sembra. Nasce da un gran casino linguistico durante la "scoperta" delle Americhe, dove gli europei hanno distorto realtà per coprire le loro porchate. Colombo, quel navigatore supposto eroe, ha confuso parole come "Caniba" o "Carib" con chissà che, forse mischiando con il temuto "Khan", trasformando pacifici indigeni in mostri per i suoi diari. E indovinate? Non era per stupore culturale, ma per un piano politico da manuale del perfetto invasore.
Ma i "cannibali" erano veri? Beh, qualche rituale esisteva in posti come l’Amazzonia o l’Africa, ma negli scritti dei conquistadores era tutta una montatura. L’immagine di selvaggi che arrostiscono umani? Roba da dipinti grotteschi e storie inventate, come quelle immortalate in "Cannibal feast on the Island of Tanna, New Hebrides". Questi europei non perdevano tempo: accusare di cannibalismo significava via libera a schiavitù e massacri, un trucco ideologico per dire "questi non sono umani, quindi possiamo farli fuori".
Passiamo all’invenzione del nemico: una mossa geniale (e schifosa) della Corona spagnola. I popoli "buoni" potevano essere convertiti, ma i "cannibali"? Schiavi o morti, facile! È stato un modo per negare l’umanità a chi si opponeva, trasformando invasioni in "missioni civili". Pensateci: mentre accusavano altri di mangiare gente, l’Europa era un macello di guerre e torture. Ironicamente politicamente scorretto, no?
Poi, il cannibalismo come rito: nel ‘700, qualche viaggiatore iniziava a fiutare l’imbroglio, e nel ‘900 l’antropologo William Arens ha sbattuto in faccia a tutti la verità con il suo libro "The Man-Eating Myth". Secondo lui, gran parte delle storie erano fake news ante litteram, usate per rafforzare il potere coloniale. Un mito comodo per dipingere l’Occidente come i "buoni" contro i "barbari".
E non fermiamoci qui: la figura del cannibale ha servito da specchio distorto per le violenze europee. Accusavano gli altri di orrori mentre loro bruciavano streghe e combattevano guerre religiose. Come ha notato Lévi-Strauss, era solo proiezione – il vero tabù era ammettere che tutti hanno violenza nel DNA. Oggi, questo stereotipo persiste nei film e nei media, ma è ora di smascherarlo: chi sono i veri barbari? Quelli che inventano mostri per coprire le loro porchate, forse. Un commento per riflettere: se ‘cannibale’ è una bugia storica, chissà quali altre ne stiamo ancora raccontando?