Attenzione, mondo! La "Lumaca killer" sta seminando il panico tra i cani in Australia, e chissà dove arriverà dopo! Un verme parassita subdolo dal Sud-est asiatico, che si nasconde in lumache e gasteropodi, sta causando una vera strage canina, con picchi allarmanti nel 2022. Colpa delle piogge torrenziali e del riscaldamento globale che ci siamo "meritati". Non toccate quella lumaca nel giardino, gente! #LumacaKiller #StrageDiCani #AllarmeAustralia #ParassitiInvasori #CambiareClimaPeggio
Preparatevi a un allarme che fa impazzire i social: la famosa "Lumaca killer", un’etichetta sensazionalistica usata solo in Italia (che ci rende i campioni del clickbait), in realtà non è una lumaca affamata di carne tipo l’Anentome helena, ma un verme parassita chiamato Angiostrongylus cantonensis. Questo schifoso nematode, originario del Sud-est asiatico e ora segnalato anche negli USA e in Europa, sta facendo strage di cani in Australia, come rivelato da uno studio dell’Università di Sydney. Dal 2020 al 2024, ben 93 casi confermati, con un picco di 32 nel 2022 – e indovinate un po’? Tutto grazie a umidità e piogge da apocalisse che favoriscono queste bestioline viscide.
Ma andiamo al sodo: questo "verme polmonare del ratto" vive nelle arterie dei ratti, i suoi ospiti preferiti, e completa il suo ciclo infernale attraverso lumache, chiocciole e persino granchi crudi. Le larve schifose vengono espulse con le feci dei roditori, infettano gli intermediari e, boom, finiscono accidentalmente nei cani (o negli umani sfortunati). Non è una roba da film horror? I ratti se la cavano, ma per i cani e noi bipedi è un disastro: il parassita corre dritto al cervello, causando angiostrongilosi neurale con sintomi da brividi, tipo mal di testa lancinante, paralisi e persino morte in casi estremi.
Parlando di rischi umani, questa zoonosi non è uno scherzo – anche se i casi sono rari, come quei 34 in Australia dal 1971, con due morti tragiche, inclusa quella di Sam Ballard, che ha pagato caro un morso impulsivo a una lumaca. In Europa? Un’infezione segnalata a Valencia, e in Italia solo qualche turista di ritorno dall’Asia con guai neurologici. Ma ecco il colpo basso: secondo lo studio di Rivory, la mortalità nei cani va dal 14% al 58%, e questi poveri animali sono come sentinelle viventi per i nostri problemi.
Ora, il vero scandalo: questo aumento di casi non è solo sfortuna, è legato al nostro casino climatico. Lo studio ha tracciato 93 infezioni sulla costa australiana, specialmente intorno a Sydney e Brisbane, collegate a piogge torrenziali che fanno impazzire le lumache. Gli esperti dicono che dopo eventi meteo pazzi, il rischio sale per 2-10 mesi – e con il riscaldamento globale, pure i parassiti si stanno espandendo in zone che prima dicevano "no, grazie". Insomma, se non cambiamo le nostre abitudini, potremmo tutti finire a ballare con i vermi. Quei grafici? Confermano tutto: piogge = più lumache = più contagi. Sveglia, gente!