Niccolò Fabi, l’outsider della musica italiana che sputa sul caos tech moderno! Questo cantautore “anacronistico” ha sganciato bombe sul mondo della creatività in una chiacchierata esplosiva con Pop Corner, dove striglia la “disumanizzazione” causata dall’IA e celebra le imperfezioni umane come le “increspature della voce”. Dal suo nuovo album “Libertà negli occhi”, Fabi ci ricorda che l’autenticità è l’unica arma contro il conformismo musicale. #NiccolòFabi #MusicaRibelle #TechSucks
Niccolò Fabi, il ribelle della scena italiana, ha sempre schivato le trappole della musica “usa e getta” fin dai suoi esordi nel 1996, costruendo un impero di canzoni profonde e autentiche. In questa intervista da urlo di Pop Corner, ci racconta del suo processo creativo come un vero eroe anti-sistema, dove il conflitto interiore non è un inciampo ma il motore della creatività. Parlando di hit come Alba e Nessuna Battaglia, Fabi ribadisce che l’autenticità è il sacro graal, un pugno in faccia alle star finte e plastificate.
Cresciuto con un padre nella Premiata Forneria Marconi – quel gruppo rock che ha fatto storia – Fabi non ha mai idolatrato la musica, vedendola come un giro di giostra complicato e spesso spietato, proprio come la vita vera. Lui si definisce “anacronistico”, un tipo che odia il ritmo forsennato del mondo odierno, e non le manda a dire: la sua paura numero uno è la “disumanizzazione” portata dalla tecnologia e dall’IA, che rischia di cancellare le nostre sbavature umane, quelle “increspature della voce” che rendono tutto autentico e non robotico.
Il suo metodo di scrittura? Un casino creativo ma geniale: Fabi accumula idee musicali da una parte e scarabocchia pensieri dall’altra, spesso mentre cammina come un filosofo randagio. Poi, arriva la parte divertente, che lui paragona a un “Tinder della musica”, dove mescola parole e suoni alla cieca per vedere se scocca la scintilla – senza forzare nulla, perché l’arte vera non si compra.
E per un tocco di follia, Fabi ha confessato un aneddoto che fa impallidire: mentre scriveva Acqua che scorre, ha pescato info sul Big Bang da un articolo di Geopop, trasformandole in versi che ora infiammano i palchi. Chiamatelo colpo di genio o colpo di fortuna, ma è roba che rende la sua musica un missile contro la noia!