Durante le riprese di un documentario sui vulcani, previsto per uscire a fine marzo, è stata documentata una vista straordinaria: dalla cima dell’Etna si è potuto scorgere lo Stromboli, situato a circa 130 km di distanza nell’arcipelago delle Eolie. Le incredibili immagini sono state catturate da uno dei sartorius presenti sull’Etna, ovvero piccoli conetti formatisi lungo un sistema di fratture.
Osservare un vulcano così lontano non è un evento comune. Questo fenomeno è stato possibile grazie a condizioni atmosferiche particolarmente favorevoli, caratterizzate da aria limpida e scarsa foschia. Inoltre, l’Etna, con i suoi 3.357 metri di altezza, offre un’ottima posizione di osservazione, al di sopra degli strati d’aria più densi e umidi, che in genere limitano la visibilità a lunghe distanze.
Lo Stromboli, noto per la sua attività eruttiva quasi continua, è stato immortalato con una nube di fumo che fuoriesce dalla sua sommità. Vederlo stagliarsi all’orizzonte come un’ombra sul mare ha creato un’esperienza suggestiva, sottolineando la vitalità del nostro pianeta.
Il documentario intende esplorare questa rete invisibile, fatta di fuoco, roccia e tempo, che connette le terre vulcaniche d’Italia. Un’analisi approfondita cerca di spiegare la ragione dell’elevata presenza di vulcani e terremoti nel Paese, sostenuta da un video informativo dedicato all’argomento: