US Open 2025: I milionari del tennis si fregano le mani con premi folli che surclassano gli altri Slam! Con 90 milioni di dollari sul piatto, il torneo newyorchese sta per umiliare i “poveretti” di Australian Open, Roland Garros e Wimbledon. I vincitori del singolare – tipo il solito Sinner o Sabalenka – si porteranno a casa 5 milioni cadauno, più di quanto incasserebbe un vincitore a Melbourne. E non dimentichiamo Errani e Vavassori che hanno già intascato 1 milione nel doppio misto. #USTOpen2025 #TennisCashGrab #SlamSensation
Preparatevi, fanatici del tennis e scommettitori incalliti: l’US Open 2025 è appena diventato il torneo più generoso della storia, con un montepremi da 90 milioni di dollari (circa 77 milioni di euro) che fa passare gli altri Slam per taccagni. Suddiviso in 85 milioni per i premi sportivi e 5 milioni per le spese dei giocatori, questo evento – in calendario dal 24 agosto al 7 settembre – ha aumentato tutto rispetto al 2024, lasciando a bocca aperta i concorrenti. Il finalista perdente a Flushing Meadows guadagnerà più del vincitore dell’Australian Open, roba che fa gridare al furto legalizzato nel mondo dello sport.
Nel weekend del 6-7 settembre, i nuovi campioni del singolare – con Sinner e Sabalenka come detentori – si intascheranno 5 milioni a testa, il premio più alto mai visto per un atleta in uno Slam ufficiale. (E non parliamo di quel circo saudita del Six Kings Slam che offre sei milioni per tre partite, ma vabbè). Come spiega la USTA, questo balzo è “il risultato di anni di attenzione strategica alla ridistribuzione dei premi nei primi turni e nei tornei di qualificazione per garantire vincite significative a tutti i giocatori”, anche se gli aumenti più folli sono per le fasi finali: +39% per vincitori e finalisti, +26% e +25% per semifinalisti e quartofinalisti. Per la prima volta, i campioni di doppio (maschile, femminile e misto) incasseranno un milione di dollari ciascuno. E non è finita: ci sono 5 milioni per le spese vive, con 1.000 dollari a testa per i viaggi, due camere in hotel o una diaria di 600 dollari se preferisci un posto più “esotico”, più cinque incordature gratuite per turno. Roba da vita da nababbi, specialmente per i giocatori fuori dalla top 100 che altrimenti vivrebbero come zingari.
Guardando indietro, il montepremi totale dello US Open è salito del 113% negli ultimi 10 anni (era solo 42,25 milioni nel 2015), e i 5 milioni per i vincitori del singolare equivalgono all’intero prize money del 1993. Roba pazzesca, che fa sembrare gli altri tornei una paghetta da ragazzini.
E poi c’è la parità tra uomini e donne: lo US Open è stato il pioniere, grazie alle minacce di boicottaggio di Billie Jean King nel 1973, quando Newcombe e Court incassarono 25.000 dollari ciascuno. Gli australiani si sono allineati nel 2001, mentre i francesi e gli inglesi hanno dovuto aspettare il 2007. Nel resto dell’anno, i tornei pagano in modo ridicolo diverso, come visto a Cincinnati dove Alcaraz ha preso più di un milione e Swiatek solo 750.000 per lo stesso sforzo. Insomma, lo US Open continua a dettare legge, e chissenefrega del politically correct!