Presunta scoperta sotto la piramide di Chefren
La notizia della scoperta di strutture artificiali sotto la piramide di Chefren ha attirato l’attenzione, grazie al Progetto Chefren, condotto da un team di esperti tra cui Corrado Malanga e Filippo Biondi. Il team ha annunciato in una conferenza stampa il 15 marzo di aver utilizzato la tecnologia del radar ad apertura sintetica (SAR) per identificare cinque nuove camere sconosciute e otto strutture cilindriche verticali, simili a pozzi.
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Dettagli delle strutture scoperte
Secondo le dichiarazioni del team, queste strutture sarebbero collegate tra loro e presenterebbero percorsi discendenti elicoidali. Alcuni di questi elementi si estenderebbero nel sottosuolo dell’altopiano di Giza fino a una profondità di 648 metri, culminando in due grandi cubi con lati di 80 metri.
Dubbi e critiche
Tuttavia, la presunta scoperta ha sollevato diversi interrogativi, sia riguardo ai metodi utilizzati che alla validità delle conclusioni raggiunte dal team di ricerca. Queste questioni suscitano scetticismo tra gli esperti nel campo della egittologia e della ricerca archeologica.
verità o bufala? Tutti i dubbi sulla presunta scoperta
La piramide di Chefren. Credit: Ben Snooks from Melbourne, Australia – Cairo, Egypt, CC BY–SA 2.0
Sta circolando molto la notizia della presunta scoperta di vaste strutture artificiali al di sotto della piramide di Chefren sull’altopiano di Giza, in Egitto, a opera del Progetto Chefren (The Khafre Research Project SAR Technology) condotto da Corrado Malanga, Filippo Biondi, Armando Mei e Nicole Ciccolo. Questa presunta scoperta però solleva numerosi dubbi sia metodologici che nel merito della ricerca stessa.
In particolare, il team ha dichiarato in una conferenza stampa tenutasi il 15 marzo di aver usato dati prodotti grazie a una tecnica radar chiamata SAR (Synthetic Aperture Radar, “radar ad apertura sintetica”), grazie ai quali avrebbero individuato vicino alla base della piramide di Chefren 5 nuove camere sconosciute collegate tra loro e 8 strutture cilindriche verticali cave simili a pozzi circondati da percorsi discendenti elicoidali, che affonderebbero nel sottosuolo dell’altopiano di Giza fino ad almeno 648 metri di profondità terminando in due grandi cubi di lato 80 metri. Gli autori…