Aspartame e l’ansia: una nuova scoperta da non sottovalutare
Recenti studi hanno evidenziato una correlazione tra l’assunzione di aspartame, un dolcificante artificiale, e l’ansia. L’aspartame, con un potere dolcificante 200 volte maggiore rispetto al saccarosio, è utilizzato in vari alimenti e bevande, ma vi è un limite di 40 mg/kg di peso corporeo stabilito per il suo utilizzo in Europa.
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Questo dolcificante è composto da due amminoacidi, l’acido aspartico e la fenilalanina, esterificati con metanolo. Da quando è stato introdotto nel mercato nel 1981, l’aspartame ha suscitato preoccupazioni riguardo alla sua sicurezza, soprattutto per presunte correlazioni con tumori cerebrali.
Metabolismo e precauzioni
Il metabolismo dell’aspartame genera acido aspartico e fenilalanina, quest’ultima un precursore della tirosina. Inoltre, produce anche metanolo, presente in quantità significative nell’aspartame. Dosi elevate di metanolo possono essere tossiche, e per questo le persone affette da fenilchetonuria devono evitare l’assunzione di aspartame a causa della mancanza dell’enzima necessario per metabolizzare la fenilalanina.
Aspartame: usi comuni
L’aspartame viene utilizzato in prodotti dietetici per diabetici e per coloro che seguono regimi alimentari controllati. Si trova in bevande dietetiche, gomme da masticare, gelatine, gelati, cereali per la colazione, yogurt light e altri alimenti senza zucchero.
Nuova scoperta: aspartame e ansia
Recenti studi condotti presso la Florida State University College of Medicine hanno evidenziato una correlazione tra l’aspartame e l’ansia. Gli esperimenti condotti su topi hanno dimostrato che l’aspartame induce comportamenti ansiosi, estendendosi anche a due generazioni successive.
I ricercatori hanno concluso che l’assunzione di aspartame ha prodotto ansia nei topi, mentre l’amministrazione di diazepam ha attenuato questi comportamenti. Questo nuovo studio apre a ulteriori ricerche per confermare o meno gli effetti dell’aspartame sull’ansia e sulla salute in generale.