Le bombe termobariche e il loro utilizzo durante la guerra in Ucraina
Le bombe termobariche, conosciute anche come esplosivi aria-carburante, bombe a vuoto, armi volumetriche, esplosivi a doppio stadio o armi esplosive potenziate, sono state utilizzate dalla Federazione Russa durante il conflitto in Ucraina. L’uso di queste armi potrebbe configurare un crimine di guerra secondo le Convenzioni dell’Aia del 1899 e del 1907, qualora venissero impiegate per colpire le popolazioni civili in aree densamente abitate, scuole o ospedali.
Storia delle bombe termobariche
Le origini delle munizioni termobariche risalgono all’esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale, utilizzate sul fronte orientale. Gli Stati Uniti le impiegarono durante la guerra del Vietnam e l’Unione Sovietica durante il conflitto in Afghanistan. Più recentemente, la Federazione Russa le ha utilizzate in Cecenia e durante la guerra in Ucraina, in luoghi come Novoseloviski, Artemivsk, Kramatorsk e durante l’assedio di Mariupol.
Funzionamento delle bombe termobariche
Queste bombe sono costituite da un contenitore di carburante con due cariche esplosive separate. La detonazione comporta un’azione anaerobica all’interno del nucleo ad alto esplosivo convenzionale, seguita da una combustione aerobica del carburante della carica esterna. L’onda d’urto generata si espande in tutte le direzioni, producendo un effetto termico notevolmente elevato.
Effetti
Le bombe termobariche possono distruggere edifici rinforzati, attrezzature e causare gravi danni alle persone nascoste nei bunker o nelle cantine. L’effetto si manifesta soprattutto su organi con un’interfaccia tissutale di densità variabile, come i polmoni, l’intestino e l’orecchio interno, con danni che dipendono dalla distanza dall’esplosione.
Conclusioni
L’uso delle bombe termobariche nella guerra in Ucraina evidenzia come il progresso scientifico venga sfruttato per fini distruttivi e come sia urgente trovare un accordo internazionale per il divieto di queste armi.