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Glifosato negli alimenti: sintesi, funzioni, rischi

Il Glifosato: Caratteristiche e Utilizzo

Il glifosato, un noto erbicida, ha acquisito una certa rilevanza negli ultimi anni per la sua diffusa applicazione. Con un’azione non selettiva ad ampio spettro, va impiegato con attenzione al fine di evitare danni alle piante presenti nell’ambiente circostante.

Origini e Utilizzo del Glifosato

Il glifosato, conosciuto anche come N-(fosfonometil)glicina, è stato sintetizzato per la prima volta nel 1970 dalla multinazionale Monsanto Company, dopo essere stato scoperto nel 1950. Una volta scaduto il brevetto nel 2001, il glifosato è diventato l’erbicida più comunemente utilizzato in tutto il mondo.

Composizione e Sintesi

Il glifosato è un analogo aminofosforico dell’amminoacido glicina. A seconda del pH, può assumere diverse forme zwitterioniche grazie alla presenza di gruppi ionici. La sua sintesi avviene mediante una complessa reazione che coinvolge acido fosforoso e cloridrico, seguiti da un’ossidazione del prodotto ottenuto.

Ruolo e Azione del Glifosato

Il glifosato svolge un’importante funzione nella sintesi degli amminoacidi aromatici fenilalanina, triptofano e tirosina. Inibisce l’enzima 3-fosfoshikimato 1-carbossiviniltransferarasi nel cloroplasto, bloccando la sintesi di importanti componenti per le piante. Inoltre, può formare composti di coordinazione che influenzano i sistemi enzimatici delle piante.

Biodegradabilità e Persistenza

Il glifosato è solubile in acqua, non volatile e principalmente degradato nel terreno attraverso il metabolismo microbico. Tuttavia, la sua persistenza può variare a seconda del pH del terreno e del contenuto di fosforo. Non è facilmente idrolizzato o ossidato, motivo per cui può permanere nel terreno per periodi più o meno lunghi.

Possibili Rischi e Controversie

Come molte sostanze chimiche, l’ampio utilizzo di glifosato solleva preoccupazioni e controversie a livello globale. La valutazione dei potenziali rischi per l’ambiente e la salute umana è oggetto di attenta analisi e dibattiti tra esperti del settore.Il dibattito sul glifosato coinvolge diverse figure, tra produttori, utilizzatori e consumatori.

Le opinioni dei produttori sul glifosato

Secondo i produttori, il glifosato rappresenta un basso rischio per la salute umana e per l’ambiente, poiché si decompone rapidamente nel suolo e nelle acque.

Le controversie sulla classificazione del glifosato

Nel 2015, l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato il glifosato come possibile cancerogeno per gli esseri umani. Questa classificazione ha portato a divise opinioni su come gestire il suo utilizzo, con alcuni paesi che ne vietano l’uso. In Italia, è stata revocata l’autorizzazione all’immissione in commercio a partire dal febbraio di quest’anno.

La questione della pasta alimentare

Tra le polemiche che circondano il glifosato, c’è anche il dibattito sul suo impatto sulla produzione di pasta alimentare. Secondo la Coldiretti, i produttori di pasta importano farine da paesi in cui il glifosato è permesso per motivi economici. I produttori di pasta assicurano ai consumatori che le quantità di glifosato nella pasta sono basse e sottolineano la necessità di importare grano duro per soddisfare la domanda di mercato.

Conclusioni

Il glifosato continua a suscitare dibattiti e preoccupazioni in diverse parti del mondo, con pareri contrastanti tra le varie parti coinvolte. È essenziale monitorare da vicino lo sviluppo degli studi e delle normative sul glifosato per garantire la sicurezza alimentare e la tutela dell’ambiente.

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