La chimica dei coloranti di origine naturale

I coloranti naturali, noti per la loro antica origine, derivano da fonti biologiche come piante, animali, microbi e minerali. Utilizzati fin dall’antichità, essi offrono una gamma di colori che, sebbene meno uniformi rispetto ai coloranti sintetici, sono considerati più sicuri e sostenibili. La riscoperta e l’innovazione nella produzione di coloranti naturali oggi sono spinte principalmente dalla crescente consapevolezza ambientale e dal desiderio di evitare l’uso di sostanze chimiche dannose.

Fonti e storia

Le fonti principali dei coloranti naturali includono radici, foglie, fiori e insetti. Tra i più noti vi sono l’indaco, estratto dalla pianta Indigofera tinctoria e il carminio, derivato dall’insetto Dactylopius coccus. Questi coloranti erano ampiamente utilizzati nell’antichità, come dimostrato dall’uso del blu indaco in Cina durante la dinastia Xia e del rosso carminio in Sud America.

I coloranti naturali, provenienti da piante, animali e minerali, sono stati utilizzati per millenni, offrendo proprietà benefiche che vanno oltre la semplice colorazione, come la protezione dai raggi UV e attività antimicrobiche

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L’uso dei coloranti naturali ha subito un declino nel XIX secolo con la scoperta dei coloranti sintetici. Tuttavia, negli ultimi anni, questi coloranti stanno vivendo una rinascita nell’ambito della chimica verde grazie a tecniche di estrazione innovative e a una maggiore attenzione alla sostenibilità.

Proprietà chimiche dei coloranti naturali

I coloranti naturali si distinguono per la loro complessa composizione chimica e la loro variabilità. Tra i principali gruppi chimici troviamo:

Carotenoidi

I carotenoidi, tra i coloranti naturali più comuni, sono tetraterpenoidi, ovvero derivati dal tetraterpene con formula C40H64. Essi sono responsabili delle sfumature di rosso, giallo e arancione in frutta e verdura come carote e pomodori. I carotenoidi, oltre a conferire colore, sono noti per le loro proprietà antiossidanti e sono ampiamente utilizzati come coloranti alimentari grazie al loro contenuto di vitamina A.

Indigoidi

I coloranti indigoidi sono noti per la loro eccellente solidità. L’indaco, in particolare, viene estratto dalle foglie di Indigofera tinctoria e non richiede l’uso di mordenti per fissarsi sui tessuti. Un altro esempio è la porpora di Tiro, un colorante rosso-violaceo estratto da specie di lumache di mare, usato già dai Fenici.

Chinonoidi

I coloranti chinonoidi derivano da strutture ad anelli aromatici fusi e sono presenti in una varietà di organismi, dai funghi alle piante. L’emodina, ad esempio, è un chinonoide estratto da alcune specie di Aloe, mentre l’acido carminico, un colorante rosso, è prodotto da diversi tipi di cocciniglia.

Flavonoidi

I flavonoidi sono composti fenolici che conferiscono vivaci colori gialli e arancioni a frutti e fiori. Gli antociani, una sottoclasse di flavonoidi, sono responsabili delle sfumature rosse e viola di frutti come l’uva e i mirtilli. Questi composti sono anche noti per i loro effetti benefici sulla salute, come le proprietà antiossidanti.

Tannini

I tannini sono polifenoli presenti principalmente nella corteccia di alberi come quercia e castagno. Sono usati come mordenti nell’industria tessile, permettendo ai coloranti di legarsi meglio alle fibre. I tannini hanno anche proprietà antimicrobiche e sono impiegati nel trattamento delle pelli e nella produzione di inchiostri.

Betalaine

Le betalaine sono pigmenti contenenti azoto che si trovano in piante come la barbabietola. Questi pigmenti sono divisi in due classi principali: betacianine, che conferiscono un colore rosso-violaceo, e betaxantine, responsabili delle sfumature giallo-arancione. Sono ampiamente utilizzate nell’industria alimentare per le loro proprietà bioattive.

Applicazioni moderne e vantaggi

I coloranti naturali oggi trovano applicazione in vari settori, dalla tintura dei tessuti alla colorazione degli alimenti, dei cosmetici e dei prodotti farmaceutici. Uno dei principali vantaggi dei coloranti naturali è la loro sicurezza. Rispetto ai coloranti sintetici, essi sono meno associati a effetti nocivi per la salute e non contengono sostanze tossiche. In particolare, alcuni coloranti naturali, come il licopene, un pigmento rosso presente nei pomodori, sono noti per le loro proprietà antiossidanti e antitumorali.

Inoltre, l’uso di coloranti naturali è spesso associato a una produzione più sostenibile, poiché richiede meno sostanze chimiche nocive. L’interesse per questi coloranti è alimentato anche dalle normative più severe dell’Unione Europea e dalla crescente consapevolezza dei consumatori riguardo agli impatti ambientali e alla salute.

In sintesi

La chimica dei coloranti naturali offre una vasta gamma di composti organici dalle proprietà uniche e dalle applicazioni versatili. Mentre i coloranti sintetici hanno dominato il mercato per decenni, la riscoperta dei coloranti naturali, unita all’innovazione nelle tecniche di estrazione, sta portando a un rinnovato interesse per queste soluzioni più sicure e sostenibili. Nell’ambito della chimica verde e della sostenibilità, i coloranti naturali rappresentano una valida alternativa ai coloranti sintetici, con benefici sia per l’ambiente che per la salute umana.

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