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Nanofibre di cellulosa e materiali sostenibili

Scoperta e sviluppo delle Nanofibre di Cellulosa

Le nanofibre di cellulosa (CNF) si presentano come materiali innovativi ed ecosostenibili, con il potenziale di rimpiazzare la plastica per la creazione di prodotti industriali all’avanguardia. Sin dai tempi antichi, l’uomo ha cercato materiali in grado di adattarsi alle sue necessità, partendo dall’età del bronzo. Con il passare del tempo, l’avvento dell’età dei polimeri a partire dal 1907 con la bachelite e poi nel 1954 con la sintesi del polipropilene da parte di Giulio Natta, ha trasformato radicalmente lo stile di vita e le abitudini umane.

Impatto delle Plastiche Tradizionali sull’Ambiente

Tuttavia, l’utilizzo diffuso di plastiche tradizionali ha portato a gravi danni ambientali. I monomeri impiegati per la produzione di questi materiali derivano spesso da fonti energetiche non rinnovabili, e la scarsa biodegradabilità delle plastiche genera rifiuti che costituiscono una vera e propria “plastisfera” inquinante nei mari. Il polietilene, il polipropilene, il polietilentereftalato, il polistirene e il polivinilcloruro sono solo alcuni esempi di materiali plastici che persistono per secoli nell’ambiente, danneggiando la vita marina e gli ecosistemi.

Prospettive con i Polimeri Biodegradabili

Negli ultimi decenni si è assistito a una crescente attenzione verso la ricerca e lo sviluppo di polimeri biodegradabili, che potrebbero offrire una soluzione sostenibile al problema dei rifiuti plastici. I poliesteri alifatici ad alto peso molecolare, come i poliidrossialcanoati (PHA), rappresentano una famiglia di composti biodegradabili stabili ai raggi U.V. e idrolizzabili. Tra gli esempi più noti di PHA vi sono l’acido poliglicolico e l’acido polilattico, entrambi sintetizzati da idrossiacidi.

I polialcheni dicarbossilati, ottenuti attraverso policondensazione di dioli e acidi bicarbossilici, rappresentano un’ulteriore categoria di polimeri biodegradabili che potrebbero contribuire alla riduzione dell’inquinamento plastico nell’ambiente. Questi sviluppi aprono la strada a una nuova generazione di materiali più sostenibili e rispettosi dell’ambiente, offrendo alternative concrete alla plastica convenzionale.

Nanomateriali di Cellulosa: Le eccezionali proprietà di un materiale sostenibile

Nanofibre di cellulosa, provenienti da piante o batteri, rappresentano una risorsa abbondante sulla Terra. Questi materiali, composti da regioni cristalline e/o amorfe con dimensioni nanometriche, offrono un basso impatto ambientale nel ciclo di produzione e smaltimento.

Caratteristiche distintive delle nanofibre di cellulosa

Le nanofibre di cellulosa sono leggere, con un’elevata resistenza e rigidezza, e un basso coefficiente di dilatazione termica. Mostrano prestazioni simili alla fibra aramidica ad alta resistenza e offrono elevate proprietà di barriera contro l’ossigeno e altri gas.

Applicazioni delle nanofibre di cellulosa

Grazie alle loro proprietà uniche, le nanofibre di cellulosa trovano impiego in una vasta gamma di settori, come materiali filtranti, imballaggi ad alta barriera, dispositivi elettronici, settore alimentare, medicale, cosmetico e sanitario.

Infatti, il polibutilene succinato e il polietilene succinato sono difatti esempi concreti di bioplastiche derivanti da materiali naturali come la manioca, il sorgo dolce e la lignocellulosa.

Le bioplastiche sono quindi una valida alternativa sostenibile alle plastiche tradizionali, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale e supportando la transizione verso un’economia circolare.

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