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Ossido di cerio: nanoparticelle, reazioni

Nuove frontiere della medicina: le nanoparticelle di ossido di cerio

I ricercatori della Rice University hanno condotto uno studio innovativo sulle proprietà antiossidanti di un elemento presente nelle marmitte catalitiche delle automobili, che potrebbe rivoluzionare il campo medico. Le microsfere di ossido di cerio hanno dimostrato la capacità di assorbire e rilasciare ioni ossigeno in una reazione di ossidoriduzione, simile al processo di depurazione dei gas nocivi nelle marmitte catalitiche.

Potenziale biomedicale delle nanoparticelle di ossido di cerio

Le particelle ricoperte da uno strato di acido oleico sono così minute da poter essere iniettate nel flusso sanguigno per proteggere gli organi dall’ossidazione. In situazioni di stress ossidativo, come traumi o condizioni patologiche, le particelle di cerio agiscono rapidamente assorbendo i radicali liberi, noti come ROS (Reactive Oxygen Species), tra cui il superossido O2-, il perossido di idrogeno H2O2 e il radicale ossidrilico ·OH.

Modalità d’azione e potenzialità delle nanoparticelle

L’ossido di cerio (III) può catturare e rilasciare ossigeno in risposta ai radicali liberi, passando successivamente a ossido di cerio (IV) e riducendo l’azione dei ROS. Le nanoparticelle svolgono un ruolo di “spazzini di ossigeno”, con una capacità di assorbimento proporzionale alla loro superficie, che aumenta con le dimensioni ridotte. Queste nanoparticelle si sono dimostrate nove volte più efficaci dei tradizionali antiossidanti nel contrastare i processi ossidativi, mantenendo la loro azione per diverse reazioni di ossidoriduzione.

Applicazioni potenziali nelle terapie mediche

Le nanoparticelle di ossido di cerio potrebbero aprire nuovi orizzonti nella terapia dei pazienti affetti da patologie come il cancro sottoposti a radioterapia. La loro capacità protettiva potrebbe ridurre la necessità di dosi elevate di radioprotettori con meno effetti collaterali, rappresentando così un potenziale beneficio per i pazienti. La versatilità e l’efficacia dimostrate da queste nanoparticelle offrono nuove prospettive anche nel campo della medicina, rivoluzionando le attuali pratiche terapeutiche.

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