Dopo le manie di Studio Ghibli e le action figure che hanno invaso i feed, l’ultima follia virale è una bomba: trasformare i nostri adorati animali domestici in perfetti esseri umani con ChatGPT! Sì, stiamo parlando di povere bestiole che finiscono a fare da modelle per l’IA, con risultati così virali che potresti trovarti a ridere o inorridire – dipende dal tuo senso dell’umorismo. E indovinate un po’? È tutto merito di GPT-4o che sta umanizzando cani, gatti e uccelli in un tripudio di assurdità digitale.
ChatGPT can generate a realistic image of what it thinks your pet would look like if it were a person and I’m dyin’. Upload a photo of your pet and copy-paste the prompt in the next post. Here are mine! Apollo (staffy) and Bagel (beagle): https://www.greenme.it/scienza-e-tecnologia/social-e-web/animale-domestico-essere-umano-trend-chatgpt/ #ChatGPTPets #AnimaliUmani #ViralMadness
Immaginatevi un barboncino tramutato in una diva d’opera con gonnellone e trucco da palco, un gatto scorbutico che diventa un critico cinematografico snob pronto a stroncare film con aria superiorità, o un pappagallo che si reinventa come DJ da discoteca con cuffie giganti – roba che sembra uscita da un incubo di Hollywood, ma è il nuovo must virale grazie alle magie di ChatGPT. Basta caricare una foto del vostro peloso e chiedere all’IA "Come sarebbe se fosse una persona?", et voilà: l’intelligenza artificiale analizza tutto, dai tratti fisici alla personalità immaginaria, e sputa fuori descrizioni dettagliate che poi trasformano in ritratti realistici, stile graphic novel o film indie. È come se l’IA stesse dicendo: "Ehi, prendiamo questi animali e rendiamoli più ‘umani’ del dovuto, perché chi se ne frega della natura!"
Ma non è tutto rose e fiori: profili come @chatgptricks su Instagram stanno dando consigli per perfezionare lo show, suggerendo di rimuovere le cose tipiche da animali – orecchie, coda, pelliccia – ma conservando quell’aria espressionista che rende il tutto inquietantemente familiare. È un trend che grida "guarda quanto siamo creativi!", anche se in fondo è solo un altro modo per gonfiare i nostri ego online. E mentre questo circo digitale va avanti, non mancano le polemiche: artisti veri come Hayao Miyazaki stanno ancora fumando dalla rabbia, avendo già bollato queste robe AI come "un insulto alla vita" nel 2016. Insomma, stiamo trasformando i nostri amici a quattro zampe in macchiette per like, un’egocentrismo digitale che dice più di noi che di loro – e forse è proprio questo il problema, no?