L’asteroide Apophis sorvolerà la Terra in modo sorprendentemente ravvicinato nel 2029, passando nei pressi di numerosi satelliti. Le agenzie spaziali globali, tra cui l’ISRO, sono già attive nel monitorare questa potenziale minaccia per il nostro pianeta.
Monitoraggio da parte dell’ISRO
L’Indian Space Research Organisation (ISRO) ha reso noto che sta seguendo attentamente il passaggio di Apophis, previsto per il 12 aprile 2029. Questa presenza celeste, scoperta nel 2004, si avvicinerà alla Terra a una distanza estremamente bassa di soli 32.000 chilometri, ben più vicino rispetto a molti dei satelliti che utilizziamo quotidianamente per vari servizi. Con un diametro stimato tra i 340 e i 450 metri, Apophis rappresenta il più grande oggetto spaziale a transitare così vicino a noi.
Secondo il dottor S Somanath, capo dell’ISRO, non ci sono previsioni di impatto per il 2029. Tuttavia, è importante tenere a mente che Apophis tornerà a visitarci nel 2036. Per tale motivo, agenzie spaziali in tutto il mondo stanno già studiando piani e strategie per gestire qualsiasi potenziale pericolo futuro.
Pericoli e precauzioni
Qual è dunque il reale grado di pericolo rappresentato da Apophis? Sebbene non si possa paragonare a eventi catastrofici come quello che ha portato all’estinzione dei dinosauri, un possibile impatto con la Terra non sarebbe privo di conseguenze. Gli esperti avvertono che un collisione potrebbe scatenare esplosioni devastanti e influire temporaneamente sul clima terrestre a causa delle polveri sollevate nell’atmosfera.
Non è la prima volta che ci troviamo in una situazione simile: nel 2013, un asteroide di 20 metri è esploso sopra la Russia, causando lesioni a centinaia di persone. Analogamente, nel 1908, un altro asteroide devastò una vasta area forestale in Siberia. Questi eventi dimostrano che lo spazio è meno vuoto di quanto si possa pensare e il passaggio di Apophis costituisce un’opportunità per migliorare le nostre capacità di prevenzione e risposta.
In conclusione, sebbene attualmente ci sia tranquillità, la collaborazione internazionale e un monitoraggio costante sono fondamentali. È prudente rimanere vigili: l’universo ha sempre qualcosa di inaspettato da riservarci.
Fonte: NASA