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Astronomi battuti da cometa quasi interstellare con orbita rivoluzionaria che lascia perplessi gli esperti

Avete presente quando un ospite indesiderato si presenta a una festa galattica e rovina tutto? Ecco, proprio come un ubriaco cosmico, la cometa C/2025 J1 Borisov sta piombando nel nostro Sistema Solare con un’orbita che sembra un dito medio alzato verso le leggi della fisica! Scoperta dal solito ficcanaso ucraino Gennadiy Borisov, questa palla di ghiaccio spaziale arriva da chissà dove, con un’inclinazione quasi verticale che lascia gli astronomi a grattarsi la testa. Preparatevi, perché questa roba non è solo strana – è “quasi interstellare”, e potrebbe lasciarci con più buchi neri che risposte.

Ma andiamo al sodo: nel mondo dell’astronomia, dove di solito si sbadiglia per le scoperte, Gennadiy Borisov ha di nuovo rubato la scena. Questo tizio, già famoso per aver beccato la prima cometa interstellare vera e propria nel 2019, ha avvistato C/2025 J1 tra il 2 e il 3 maggio 2025 dal suo osservatorio in Crimea. Gli esperti? Sono rimasti a bocca aperta, perché questa cometa non segue le regole: orbita con un’inclinazione di circa 95,4° rispetto al piano del Sistema Solare, come una lama che taglia dritto attraverso la noia dello spazio, e passerà dal Sole a un bel po’ di distanza, tipo 535 milioni di chilometri – più lontana di Marte, per intenderci.

Ora, perché tutti sono in fibrillazione? Semplice: l’eccentricità orbitale di C/2025 J1 è da capogiro, a 1.00069617, il che la fa sembrare un oggetto in fuga dal Sistema Solare, magari un intruso che si è perso per strada. Non è detto che venga da un altro sistema stellare come quella di Borisov del 2019, ma escluderlo sarebbe da ingenui – o da scienziati con la testa fra le nuvole. Il suo punto più vicino al Sole, il perielio, capita l’11 giugno 2026, ma non sperate in fuochi d’artificio: sarà così fioca, con una magnitudine tra 17,2 e 17,7, che solo i telescopi seri la vedranno.

Se avete un telescopio e vivete nell’emisfero boreale, avete tempo fino all’agosto 2026 per giocarci un po’, specialmente vicino alla Stella Polare – roba che fa impallidire le solite comete da Instagram. Poi, schizza verso sud e resta visibile fino al 2027, il che è una rarità, perché queste cose di solito brillano e spariscono. Gli scienziati, con i loro budget da miliardi, sperano di studiarne la coda e la per mesi, come se fosse un vecchio diario spaziale.

Insomma, C/2025 J1 è come una lettera sigillata dal deep space: potrebbe essere un relitto della Nube di Oort, spinto qui da chissà quali forze, o forse qualcosa di ancora più misterioso dal nostro stesso Sistema. E mentre tutti corrono dietro a Marte o ai pianeti alieni per la solita caccia alla vita, questa cometa ci ricorda che i veri segreti sono proprio qui, sotto il nostro naso stellato, pronti a schiaffarci in faccia l’imprevedibile. Fonte: NASA JPL.

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