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Astronomi beffano gli scettici con la scoperta di un pianeta nano nel sistema solare, noto come Pianeta 9

Sensationi dal Cosmo: Scoperto un Nuovo Pianeta Nano che Fa Invidiare Plutone!
Attenzione, terrestri! Potrebbe esserci un nuovo giocattolino cosmico ai confini del nostro Sistema Solare, e non è quel fantomatico Pianeta 9 che tutti cercavano per far contento il club degli astronomi. Un team dall’Institute for Advanced Study di Princeton, USA, ha sbattuto in faccia al mondo la scoperta di 2017 OF201, un corpo celeste che grida "pianeta nano" come Plutone, ma con un’orbita così estrema da far sembrare le nostre vacanze estive una passeggiata. Annunciato ufficialmente dal Minor Planet Center dell’Unione Astronomica Internazionale il 21 maggio, questo tizio è tra gli oggetti più distanti e giganti mai visti là fuori. # # #

Ma andiamo al sodo: non è il Pianeta 9, okay? Questo 2017 OF201 è un oggetto transnettuniano (TNO) che orbitata oltre Nettuno, con dimensioni pazzesche – tipo 700 km di diametro, quasi come il secondo Plutone del quartiere – e un’orbita che fa impallidire i giri di giostra. Il team, guidato dal cervello Sihao Cheng, ha usato super-computer per tracciare questa bestia, che spende 25.000 anni per un giro completo attorno al Sole. "L’afelio dell’oggetto è 1600 volte più lontano rispetto a quello dell’orbita terrestre", spiega Cheng, "mentre il suo perielio è 44,5 volte più lontano, simile all’orbita di Plutone". Insomma, deve aver fatto un sacco di feste con i giganti gassosi, finendo espulso nella Nube di Oort e poi rimbalzato indietro – una storia cosmica che sembra uscita da un reality show.

La vera bomba è che questo non è solo un sasso perso: la sua orbita anomala sfida le teorie sul Pianeta 9, che dovrebbe essere un bullo gravitazionale con una massa da 5 a 10 volte quella della Terra. "[…] la longitudine del perielio di 2017 OF201 si trova ben al di fuori dell’interazione gravitazionale osservata", scrivono gli astronomi, mettendoci in guardia dal confondere le carte. Eppure, suggerisce che la Fascia di Kuiper non è un deserto – potrebbero esserci un centinaio di questi cosi nascosti, solo che i nostri telescopi sono troppo lenti per beccarli. "Deve aver subito incontri ravvicinati con un pianeta gigante, causandone l’espulsione su un’orbita ampia. Potrebbe esserci stata più di una fase nella sua migrazione", aggiunge Cheng con un ghigno. Ma hey, non fasciarci la testa: è una scoperta che apre porte, anche se gli astronomi ancora brancolano nel buio con le loro tecniche di transito stellare. Viva l’universo, che ci regala sorprese senza chiedere permessi!

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