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Attento alle chiamate da questi Paesi: non richiamare, è la truffa dello “squillo”!

La “truffa dello squillo” rappresenta una raggiro ingegnoso attraverso il quale i malintenzionati chiamano le loro vittime sperando che queste si richiamino, finendo così reindirizzate a servizi telefonici a pagamento con costi molto elevati.

Un meccanismo antico ma efficace

Il fenomeno della “wangiri”, noto anche come “truffa dello squillo”, è una tecnica truffaldina che ha ripreso piede di recente, pur avendo origini risalenti a diversi anni fa. Essa sfrutta la curiosità tipica delle persone tramite chiamate perse da numeri di origine sconosciuta e straniera, tentando di indurre la vittima a effettuare una richiamata.

Derivante dal termine giapponese che significa “uno squillo e giù”, il meccanismo alla base di questa truffa consiste in una chiamata breve che viene persa. Quando la vittima decide di richiamare, viene automaticamente indirizzata verso numeri che appartengono a servizi a pagamento con costi molto elevati.

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I numeri a rischio e le consapevolezze necessarie

Il metodo utilizzato dai truffatori è piuttosto semplice e consiste nel contattare le vittime in momenti poco opportuni, come durante le ore lavorative o di notte, affinché non rispondano. Le chiamate ricevute sono spesso brevi e provengono da numeri con prefissi internazionali, quali quelli della Moldavia (+373), del Kosovo (+383), della Tunisia (+216), dell’Inghilterra (+44), della Bielorussia (+375) e della Tanzania (+255).

Richiamare questi numeri può portare a enormi spese, poiché le vittime si ritrovano a interagire con linee a pagamento dove gli addebiti possono arrivare anche a 1,5 euro al secondo. Questo modello risulta alquanto redditizio per i truffatori, vista la natura automatizzata delle chiamate, che riduce considerablemente i costi operativi.

Nonostante ogni singola vittima possa perdere solo pochi euro, l’ampiezza di questo sistema truffaldino può generare guadagni sostanziali per i criminali. La difficoltà per gli operatori telefonici di bloccare in modo tempestivo questi numeri rende la prevenzione ancor più complicata.

Per difendersi dalla truffa del wangiri, è fondamentale non richiamare numeri che risultano sconosciuti, specialmente se di origine internazionale e segnalati come sospetti. Gli utenti possono anche prendere in considerazione l’idea di contattare il proprio operatore telefonico per limitare le chiamate internazionali, se non strettamente necessarie.

In aggiunta, è consigliato ignorare i link contenuti in messaggi sospetti e astenersi dal rispondere a numeri non identificati. In caso di dubbi, è sempre bene segnalare la situazione alla Polizia postale. Un comportamento prudente e la collaborazione con gli operatori telefonici possono contribuire a mitigare i rischi legati a queste truffe, di cui si è parlato più volte negli spazi informativi.

Fonte: Polizia di Stato

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