Webb ci sconvolge con visioni cosmiche epiche! Queste piccole galassie, vere teste di serie nell’evoluzione dell’Universo, stanno ribaltando tutto ciò che sapevamo sul Big Bang. Pensate: un mucchio di galassiette minuscole che hanno pompato energia ultravioletta come pazze, trasformando il caos primordiale nel nostro bel cielo stellato. #WebbTelescope #BigBangBoom #UniversoSegreto – Ehi, se la scienza non ti fa saltare dalla sedia, forse sei solo invidioso di queste stelle ribelli!
Preparatevi a un trip visivo da capogiro dal telescopio spaziale Webb, che sta servendo immagini dell’Universo come se fossimo VIP di una festa cosmica – roba che fa sembrare il tuo telescopio da giardino un giocattolo rotto. Utilizzando i dati del James Webb Space Telescope della Nasa, gli astronomi hanno pizzicato decine di piccole galassie che hanno recitato la parte da protagonista nella grande trasformazione cosmica, da nebbia gassosa a questo spettacolo che chiamiamo realtà.
"La nostra analisi di queste piccole ma potenti galassie è 10 volte più sensibile rispetto agli studi precedenti e dimostra che esistevano in numero sufficiente e possedevano sufficiente energia ultravioletta per guidare questa trasformazione cosmica", spiega Isak Wold del Goddard Space Flight Center della Nasa. Insomma, queste galassie sono come i lavoratori sottopagati che hanno costruito l’Universo – piccole, ma con un punch che fa tremare le stelle.
Ma cos’è che rende Webb un eroe spaziale? Il telescopio cattura la luce emessa dalle stelle, che ci mette un’eternità per arrivare da noi, permettendo agli astronomi di sbirciare nel passato. L’"istantanea" è la foto di galassie come erano miliardi di anni fa – più lontana è, più vecchia è la storia. Webb ha già scovato robe impensabili, come la galassia JADES-JS-z-14-0, la più lontana che conosciamo, solo 290 milioni di anni dopo il Big Bang. Dal suo lancio nel 2021, sta dissotterrando galassie a raffica, usando fotometria per stimare distanze e spettroscopia per confermarle.
Ora, tuffiamoci nell’origine dell’Universo: per un miliardo di anni, era una nebbia di idrogeno gassoso neutro, ma poi è diventato ionizzato in un’epica pulizia cosmica chiamata reionizzazione. Gli astronomi si sono sempre chiesti chi fossero i veri boss di questa faccenda – galassie giganti, piccoline o buchi neri? Webb è stato costruito apposta per sputare la verità, e indovinate un po’? Le piccole galassie starburst sembrano le vere star. Erano dappertutto quando l’Universo aveva solo 800 milioni di anni, anche se oggi sono rare come un politico onesto.
Il nuovo studio è una bomba: il team ha cercato galassie starburst primordiali usando gli strumenti NIRCam e NIRSpec del Webb, nel programma UNCOVER. "Le galassie di piccola massa raccolgono meno idrogeno neutro attorno a sé, il che facilita la fuoriuscita della luce ultravioletta ionizzante", dice James Rhoads, coautore. E "Queste galassie sono così piccole che, per costruire la massa stellare equivalente alla nostra Via Lattea, ce ne vorrebbero dalle 2.000 alle 200.000", aggiunge Sangeeta Malhotra. Hanno mappato l’ammasso Abell 2744, alias ‘Ammasso di Pandora’, che funge da lente gravitazionale per ingrandire il tutto, rivelando 83 galassie starburst come erano 800 milioni di anni fa. Risultati? Presentati al convegno dell’American Astronomical Society, e fidatevi, è roba che fa impallidire i film di fantascienza.
