BioHybrid Device è un controller di gioco che si coltiva biologicamente: cresce, si adatta, si biodegrada e ridefinisce il rapporto tra tecnologia e ambiente, aprendo nuove possibilità per un design più etico e sostenibile.
©Vivien Roussel
Il BioHybrid Device rappresenta un’innovativa soluzione nel campo dei videogiochi, concepito per essere coltivato anziché prodotto. Questa proposta, che combina batteri, lieviti e tecnologie di fabbricazione digitale, non solo crea un dispositivo interattivo, ma ne permette anche l’evoluzione nel tempo e la biodegradazione finale. Sviluppato da un team di ricercatori, il dispositivo utilizza il SCOBY (coltura simbiotica di batteri e lieviti) come elemento fondante, integrando sensori e componenti conduttivi durante il processo di crescita, al fine di trasformare l’oggetto organico in un dispositivo elettronico.
Il risultato è un controller che sfida i canoni della tecnologia tradizionale, proponendo un’alternativa sostenibile a dispositivi spesso usa e getta, contribuendo così a ridurre il crescente problema dei rifiuti elettronici.
Il BioHybrid Device si configura come un esempio tangibile di come le tecnologie biologiche possano ridefinire l’interazione con oggetti di uso quotidiano. Non si limita a essere un semplice controller per videogiochi, ma rappresenta un concetto potenzialmente applicabile a tastiere, dispositivi indossabili e arredi. La possibilità di coltivare dispositivi, piuttosto che produrli attraverso metodi estrattivi, sposta l’attenzione verso processi rigenerativi, offrendo una visione più etica e sostenibile per il futuro.
Design e sostenibilità
Questa tecnologia offre opportunità per un design circolare, in cui niente è sprecato e gli oggetti possono ritornare all’ambiente senza creare impatti negativi. Non si tratta semplicemente di un’innovazione ma di un passo significativo nella lotta contro l’obsolescenza programmata e per la riduzione dei rifiuti tecnologici.
Esteticamente, il BioHybrid Device presenta un design organico e futuristico, in grado di sfidare le convenzioni consolidate. I suoi ideatori intendono non solo offrire un dispositivo funzionale, ma anche stimolare una riflessione su come la tecnologia possa vivere, evolversi e biodegradarsi, influenzando il nostro modo di interagire con gli oggetti.
Il futuro della biofabbricazione
Questa innovazione si allinea con tendenze nel biodesign e nel design speculativo, che esaminano il confine tra naturale e artificiale. Il BioHybrid Device non rappresenta soltanto un prodotto, ma anche un’idea provocatoria che ci invita a riconsiderare il ruolo della tecnologia e a vedere gli oggetti come parte di un ciclo naturale piuttosto che come rifiuti inevitabili.
Pur essendo un esperimento, il dispositivo offre uno sguardo sul futuro. La biofabbricazione potrebbe infatti cambiare le modalità di produzione, utilizzo e smaltimento della tecnologia, integrandola in modo armonioso con l’ambiente.
Le future versioni del BioHybrid Device mirano a ottimizzare i processi di crescita, esplorare nuovi materiali e ampliare le funzionalità del dispositivo, ponendo una sfida a chi sostiene che la tecnologia debba diventare più responsabile e umana.
Fonte: Vivien Roussel