Durante gli ultimi scavi nella Regio IX di Pompei, gli archeologi hanno scoperto un complesso termale privato di notevole grandezza e raffinata architettura. Questa struttura era annessa a una domus appartenente a una famiglia dell’élite locale e progettata per coniugare il lusso della vita privata con l’espressione di potere e ricchezza.
Il complesso, uno dei più significativi esempi di terme private a Pompei, si affianca a celebri edifici come quelli dei Praedia di Giulia Felice e della Casa del Labirinto. È composto da diverse stanze: calidarium (sala calda), tepidarium (sala tiepida), frigidarium (sala fredda) e apodyterium (spogliatoio). Quest’ultimo è dotato di panchine in pietra, suggerendo la possibilità di ospitare fino a 30 persone.
Caratteristiche del frigidarium
Il frigidarium è di particolare importanza, presentando un grande peristilio di 10 metri per lato, con al centro una vasca monumentale. Gli ospiti avevano l’opportunità di rilassarsi nel centro termale prima di partecipare ai banchetti nel vicino triclinio, noto come “salone nero”, già emerso in precedenti scavi.
Funzione sociale delle domus romane
Questa configurazione evidenzia come le domus romane fossero concepite per impressionare gli ospiti. I banchetti lussuosi, spesso preceduti da trattamenti termali, non solo servivano a intrattenere, ma anche a rafforzare alleanze politiche e sociali. Le decorazioni all’interno della domus, incluse pitture in II e III stile romano, illustrano temi mitologici e atletici, richiamando l’arte e la cultura greca. La combinazione di architettura elegante e tecnologie avanzate, come il riscaldamento delle stanze e il movimento dell’acqua, mette in evidenza l’abilità ingegneristica dei romani.
Gli scavi sono stati condotti utilizzando tecniche innovative, consentendo di preservare le strutture architettoniche instabili. Questa metodologia ha permesso di scavare il colonnato del peristilio senza smantellarlo, garantendo una conservazione efficace per futuri interventi di restauro. La scoperta fornisce nuove informazioni sulla vita sociale ed economica di Pompei nel I secolo d.C., evidenziando il ruolo cruciale della domus nella definizione dell’identità sociale romana.