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Fossili rivelano che i bambini di Neanderthal collezionavano “cianfrusaglie”

Una scoperta archeologica straordinaria in Spagna mostra i come collezionisti affascinati dalla bellezza della natura, evidenziando il loro pensiero astratto e simbolico.

Un sorprendente ritrovamento archeologico in Spagna sta cambiando la nostra comprensione dei Neanderthal. Nella grotta di Prado Vargas, a nord della Spagna, sono stati rinvenuti 15 marini risalenti a un periodo tra i 39.800 e i 54.600 anni fa. Nonostante l’apparente ordinarietà dei resti – conchiglie e resti di echinodermi – la loro scoperta a 20 chilometri dal mare e in condizioni perfette suggerisce una raccolta intenzionale, guidata più dalla curiosità che dall’utilità.

I fossili ritrovati nella grotta non mostrano segni di lavorazione o utilizzo pratico. Gli studiosi ipotizzano che siano stati collezionati per puro fascino estetico o simbolico. Tra i reperti spiccano esemplari come le conchiglie lisce di Tylostoma e i ricci di mare Tetragramma. I ricercatori propongono che queste raccolte possano rappresentare un interesse artistico o una connessione simbolica con l’ambiente naturale, anticipando il pensiero astratto prima attribuito esclusivamente a Homo sapiens.

Questo comportamento si collega a scoperte in altre aree, come Pech de l’Azé in Francia, dove un fossile di brachiopode fu trasportato per 30 chilometri, o Tata, in Ungheria, dove conchiglie fossili furono trasformate in ornamenti.

La curiosità innata dei Neanderthal

Uno degli aspetti più affascinanti del ritrovamento riguarda l’ipotesi che Neanderthal abbiano raccolto questi fossili. I ricercatori paragonano questa attività all’abitudine moderna dei bambini di collezionare oggetti come figurine o conchiglie. Inoltre, il rinvenimento di un dente da latte nella stessa grotta rafforza questa teoria.

I fossili potrebbero anche aver assunto un valore rituale o spirituale. Potrebbero essere stati utilizzati per raccontare storie, in contesti educativi o persino in attività magico-religiose. Questo spinge a riconsiderare i Neanderthal non solo come esseri utilitaristici, ma come individui dotati di una sensibilità simbolica e di una ricerca estetica.

La scoperta nella grotta di Prado Vargas arricchisce la narrazione dei Neanderthal come esseri capaci di apprezzare la bellezza e di attribuire significati simbolici agli oggetti. Questa visione contrasta con l’immagine tradizionale di Neanderthal rozzi e primitivi, aprendo nuove prospettive sul loro intelletto e sulla loro cultura.

Fonte: Quaternary

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