ATTENZIONE, EUROPA! Meta sta saccheggiando i tuoi dati personali per nutrire la sua famigerata IA, Meta AI, a partire da questa settimana. Se non vuoi che i tuoi post, foto e commenti finiscano nel calderone algoritmico di Zuckerberg, corri a opporsi prima di stasera! Big Tech che ignora la privacy? Che sorpresa! #MetaAI #PrivacyInPericolo #StopAI
Meta, il colosso che domina Facebook, Instagram e WhatsApp, ha deciso di tuffarsi a capofitto nell’uso dei dati degli utenti europei per potenziare la sua intelligenza artificiale, e non si sta facendo scrupoli. Se sei stufo di vederti sottrarre contenuti pubblici come post, foto, didascalie e commenti per addestrare algoritmi che chissà cosa combineranno, hai solo fino a stasera per dire basta e opporti.
L’azienda ha aggiornato la sua informativa sulla privacy, avvertendo che tutti i contenuti pubblici sui profili – inclusi quelli vecchi, non solo i nuovi – potranno essere sfruttati per migliorare i sistemi di IA. Nelle settimane scorse, avrai forse ricevuto una notifica via app o email da Meta, che ti ha avvisato così: "Per offrirti queste esperienze, ti comunichiamo che useremo le tue informazioni pubbliche, come post e commenti provenienti da account di persone di età pari o superiore a 18 anni. Ciò comprende tutte le informazioni pubbliche che hai condiviso sui Prodotti di Meta dalla creazione del tuo account. Useremo inoltre le tue interazioni con le funzioni dell’IA in Meta." E continua con: "Useremo queste informazioni sulla base dei legittimi interessi per sviluppare e migliorare l’IA in Meta."
All’interno di quella comunicazione, c’è un modulo per esercitare il tuo diritto di opposizione. Se non l’hai vista, non preoccuparti: puoi accedere direttamente ai link per opporsi – uno per Facebook e uno per Instagram – e bloccare questa ingerenza.
E i minorenni? Loro dovrebbero essere esclusi da questa raccolta, ma occhio: se appaiono in post o foto di maggiorenni (tipo tag o foto di famiglia), potrebbero essere coinvolti lo stesso. In quel caso, puoi opporti anche per loro conto.
Intanto, il Garante della Privacy italiano e altre autorità europee stanno indagando per verificare se tutto questo è legale, se il modo di opporsi funziona davvero e se questa nuova uso dei dati è compatibile con il motivo originale per cui erano stati raccolti. Chiedono chiarimenti anche sulle immagini di minori pubblicate da adulti. Altro che proteggere i nostri dati – sembra che Meta stia solo cercando di farla franca!