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Galassia remota vicina al Big Bang rivelata dal telescopio spaziale Webb, mettendo in crisi le teorie cosmiche tradizionali

Siete pronti a viaggiare indietro nel tempo fino a quasi l’inizio dell’universo? Il telescopio James Webb ha appena fatto crollare i record, beffando tutti quelli che pensavano di aver visto tutto! Questa galassia MoM-z14, la più lontana mai osservata, ci mostra l’universo quando era un neonato pestifero, solo "soli" 280 milioni di anni dopo il Big Bang. Guidato dal MIT, questo gioiello tecnologico americano sta riscrivendo la storia cosmica, e chissenefrega delle teorie vecchie – l’universo è più pazzo di quanto immaginassimo! #WebbTelescope #BigBang #GalassiaLontana #ScienzaRibelle

Ehi, gente, il James Webb Telescope non si ferma mai e ci regala un altro colpo da maestro: ha immortalato la galassia MoM-z14, la più distante che l’umanità abbia mai spiato, catapultandoci indietro a "soli" 280 milioni di anni dal Big Bang. Questa osservazione epica, orchestrata dal Massachusetts Institute of Technology (MIT, USA), ha confermato che MoM-z14, avvistata inizialmente nel 2023, è davvero la campionessa delle distanze cosmiche.

I ricercatori hanno messo al il JWST per analizzare questa galassia, ricordandoci che osservare lo spazio significa anche sbirciare nel passato, grazie alla luce che ci arriva da miliardi di anni-luce. Quella che vediamo ora è stata emessa "La luce che osserviamo ora è stata emessa solo 280 milioni di anni dopo il Big Bang, superando il record precedente di circa 10 milioni di anni", spiega Rohan Naidu, uno dei cervelloni coinvolti. Roba che fa impallidire il record precedente, stabilito solo un anno fa dalla galassia JADES-GS-z14-0 nel 2024.

Dal suo lancio nel 2021, il JWST sta diventando il re indiscusso dello spazio, stimando distanze con la fotometria e confermando i dettagli con la . MoM-z14? Ha una massa simile alla Grande Nube di Magellano, quella galassia nana che orbita intorno alla Via Lattea, e pullula di azoto, , ossigeno e altre schifezze stellari, segno di generazioni di stelle già al lavoro.

"È davvero entusiasmante – commenta a NewScientist Charlotte Mason dell’Università di Copenaghen, non coinvolta nello studio – Conferma che queste galassie luminosissime esistono davvero nell’Universo primordiale", e ci fa capire che l’universo era un vero party fin dall’inizio. Anzi, pare che ci siano state almeno 100 volte più galassie di quante ne aspettassimo dopo il Big Bang. "Ci deve essere qualche tipo di fisica che ci sfugge nel modo in cui si formano le galassie", sostiene Mason, lasciando gli scienziati a grattarsi la testa e a indagare ulteriormente. Questa ricerca è disponibile online, e se non vi entusiasma, beh, siete proprio degli alieni!

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