Dal 14 gennaio 2025, Instagram non offrirà più filtri di bellezza sviluppati da terzi, mantenendo circa 140 filtri creati internamente da Meta.
Indice Articolo
Dal 14 gennaio 2025, Instagram eliminerà i filtri di bellezza creati da sviluppatori esterni, in un cambiamento significativo per la piattaforma. La decisione, comunicata da Meta, non comporta però una totale scomparsa dei filtri di bellezza, poiché continueranno a essere disponibili quelli sviluppati internamente, che offrono effetti come la levigatura della pelle e l’ingrandimento degli occhi.
Meta ha annunciato che gli effetti di realtà aumentata (AR) creati da terzi saranno rimossi insieme alla piattaforma Meta Spark, che ha consentito a creatori e marchi di realizzare filtri personalizzati. Questa scelta è stata motivata dalle preoccupazioni crescenti riguardo agli effetti psicologici dei filtri, particolarmente tra i giovani.
Impatto sulla salute mentale
I filtri di bellezza sono stati criticati per la loro potenziale promozione di ideali di bellezza irraggiungibili, che possono contribuire a disturbi come la dismorfia corporea e l’ansia. L’immagine di “volti perfetti” sui social ha portato alcuni utenti, in particolare tra i più giovani, a sviluppare una distorta percezione del proprio corpo.
Motivazioni economiche
Meta ha affermato che questa decisione è il risultato di un’analisi degli effetti dei filtri sulla salute mentale. Tuttavia, la mossa potrebbe anche essere guidata da interessi economici, con l’azienda che sta aumentando i suoi investimenti in intelligenza artificiale. Promuovere l’uso degli strumenti AR interni potrebbe giovare sia al controllo della piattaforma che agli obiettivi economici a lungo termine.
A partire da aprile, Meta ha previsto investimenti significativi nell’IA, e mantenere gli utenti all’interno del proprio ecosistema potrebbe risultare strategicamente vantaggioso. I filtri di bellezza disponibili saranno circa 140, un numero ridotto rispetto al passato, ma ciò non esclude la possibilità che gli utenti possano ancora accedere a filtri non ufficiali.
La decisione di Meta, mentre sembra mirare a migliorare l’esperienza utente e a rispondere alle preoccupazioni relative alla salute mentale e all’autenticità, resta da valutare in termini di impatto sui comportamenti online e sull’efficacia della mossa strategica complessiva.