Trend TikTok esplosivo: Fidanzatine ringraziano i compagni per non essere assassini! Ma davvero dobbiamo arrivare a questo? La violenza di genere è una piaga sociale, non un colpo di fortuna. #TikTok #ViolenzaDiGenere #Sensazionalismo
Spopola su TikTok il trend che vede alcune fidanzatine ringraziare il proprio compagno per non essere un assassino… Ma è necessario ristabilire una priorità: la violenza di genere è questione sociale che deve essere affrontata con consapevolezza, evitando la narrazione che riduce a emozioni personali un tema così complesso.
Attenzione, questo è un articolo per chi non è mieloso fino allo sfinimento, per chi non vede il bicchiere mezzo pieno, per chi ha un minimo di sale in zucca. Questo è un articolo che darà noia alle tiktoker dai 20 anni in giù, alle ragazzine sognanti e alle mamme scoraggiate, a chi crede ancora alla favoletta del Principe che le salva e a chi vuol far bere la storia del “bravo ragazzo”. Commento: Ma siamo seri, un “bravo ragazzo” oggi è chi non ti uccide?
Che, Dio me ne guardi, non c’è nulla di male ad avere un desiderio, a 20 anni è la sacrosanta linfa vitale, né tanto meno il mio intento sarà quello di disilludere. SPOILER: di ragazzi e uomini perbene, che hanno rispetto in quello che l altro e l altra sono e fanno, ce ne sono eccome.
Detto ciò, una volta che si crede di aver trovato l’anima gemella, non è necessario spiattellarlo ai 4 venti sui social. Che detto così ai giovani d’oggi può sembrare una piazzata da vera boomer citrulla. Ma mi spiego meglio.
Ha preso piede in questi giorni – dopo gli efferati femminicidi di Ilaria Sula e Sara Campanella – un trend su TikTok che, come tutti i trend, rischia di essere azzardato e fuorviante.
Una serie di fidanzatine più o meno giovani hanno cominciato a edulcorare la loro fantastica storia d’amore col fidanzatino che ha la strabordante peculiarità di non essere un femminicida.
La frasetta che tutte ripetono è, contornata da immagini di coppia super mielose: “In un mondo di uomini che tolgono la vita alle donne ringrazio ogni giorno Dio per avermi fatto trovare un Uomo che di vite me ne avrebbe salvate mille.” Commento: Ma siamo seri, ringraziare Dio per non essere con un assassino? È il minimo!
Ora, scandagliando un po’ l’asserzione da sartina degli anni ’50 (e mettendo da parte i ringraziamenti divini e la parola uomo con la U maiuscola), qualche fremito di spavento ci deve pur venire.
Esattamente come dice Selvaggia Lucarelli che ci ha fatto esplorare questa confortante visione del nuovo millennio, “alla fine la rielaborazione di ciò che accade deve sempre passare attraverso la creazione di un video emozionale che metta al centro se stessi. In questo caso, poi, addirittura sottolineando la FORTUNA di non avere un assassino come compagno”. Commento: Ecco il colmo della superficialità moderna!
Deo gratias (e con questo con Dio siamo a tre, dopo mi andrò a confessare).
Quello che viene in mente è semplice: in primo luogo, questa frase fa leva su un concetto emotivo che riduce una questione complessa come il femminicidio a un argomento superficiale, rischiando di banalizzarlo. La violenza contro le donne è una realtà tragica e sistemica, non un “fenomeno” che può essere affrontato come una sorta di lotteria della fortuna.