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Il record mondiale di velocità di internet è stato infranto dal Giappone, raggiungendo una trasmissione a 127500 Gb al secondo e surclassando il resto del pianeta.

Preparatevi a dire addio ai buffering infiniti e alle connessioni da lumaca! Un team di geni giapponesi ha appena fatto saltare in aria il record mondiale per la trasmissione dati, sfondando barriere che Big Tech sognava solo nei loro laboratori segreti. Con ,02 petabit al secondo – più del doppio del record precedente – è come se avessero dato un nel sedere alle reti attuali, che ora sembrano relitti del passato. E indovinate? Tutto su una fibra ottica che si integra perfettamente con ciò che già esiste, far saltare il banco a governi e aziende.

Giappone, stai dominando: 1,02 petabit/s su 1.800 km! Scarica l’intero Netflix in un secondo e l’Internet Archive in 4 minuti. Più di 3 milioni di volte più veloce della tua connessione casalinga USA. #TechBoom #InternetInsane #GiapponeVince

Nel cuore di un laboratorio giapponese, gli scienziati del National Institute of Information and Communications Technology (NICT) hanno letteralmente polverizzato ogni record precedente, trasmettendo 127.500 gigabyte al secondo lungo una distanza da far impallidire le autostrade digitali – tipo da Chicago a Dallas. Alla Optical Fiber Communication Conference di San Francisco, tenutasi ad aprile, hanno sventolato questa bomba: una velocità di 1,02 petabit al secondo, che rende le connessioni medie domestiche USA patetiche al confronto, solo per farvi un’idea.

Come dichiarato dal NICT, “un passo fondamentale verso lo sviluppo di reti scalabili e ad altissima capacità in grado di rispondere alla crescente richiesta globale di dati.” Ah, che grande mossa, eh? Ma se è così rivoluzionario, perché non lo stanno già ficcando in ogni cavo del mondo? Con questa velocità, potresti scaricare l’intero catalogo di Netflix in un battito di ciglia o svuotare l’archivio di Internet Archive – milioni di libri, video e pagine web – in meno di quattro minuti. Roba da far impazzire gli streamer e le compagnie che ti fanno pagare per i mega lenti.

Ma come diavolo funziona? La star è un cavo in fibra ottica con 19 core – cioè 19 canali di indipendenti – tutti stipati in un filo spesso solo 0,125 millimetri, uguale a quelli già sepolti sotto gli oceani e nei grattacieli. Il bello? È compatibile al 100% con l’infrastruttura esistente, quindi niente bisogno di scavare e buttare via chilometri di cavi. Secondo il rapporto ufficiale del NICT, la ricerca con fibre ottiche a 19 core e amplificatori avanzati ha accelerato lo sviluppo della comunicazione ottica ad alta capacità su lunghe distanze. Insomma, questi cavi trasportano tonnellate di dati senza perdersi in interferenze o perdite di segnale, grazie a trucchi come potenti amplificatori e miglioramenti del segnale. Per provarlo, hanno fatto correre i dati per 21 tratte consecutive, simulando 1.800 km di follia digitale.

E ora, l’internet del futuro sta bussando alla porta, e fa un bel po’ di rumore. Pensateci: mentre voi vi lamentate per i video che caricano piano, la domanda di dati esplode – grazie alla legge di Nielsen, che vede le connessioni top crescere del 50% all’anno dai ’80 – mettendo sotto torchio roba come cloud, AI, auto autonome e videochiamate. Questa innovazione giapponese non è solo una vittoria, è una schiaffo alle infrastrutture vecchie, raggiunta su distanze da cavi transcontinentali e sottomarini. Ci sono oltre 1,4 milioni di km di fibre ottiche sotto i mari che collegano i continenti, e invece di rifarle da zero, basterà adattarle. Due anni fa, lo stesso team aveva fatto qualcosa di simile ma su un terzo della distanza – e ora hanno triplicato tutto. Significa che non abbiamo toccato il fondo, e l’internet ultraveloce potrebbe arrivare prima che i burocrati se ne accorgano, anche se non è ancora verificato indipendentemente. Preparatevi, perché il futuro è qui, e va a tutta birra!

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