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Instabilità e vortici ispirati al capolavoro di Van Gogh catturati da fisici in un contesto quantistico audace.

Scienziati in Corea e Giappone hanno appena fatto una scoperta epica: l’instabilità di Kelvin–Helmholtz quantistica, con vortici a mezzaluna che sembrano usciti dritti dalla “Notte Stellata” di Van Gogh! Non è roba da poco – hanno catturato questi mini-tornado quantistici in un superfluido, e li paragonano all’arte più pazza del pittore.

Preparatevi, fanatici dell’arte e nerd della scienza: il cielo turbolento della “Notte Stellata” di Vincent van Gogh non è più solo un sogno su tela, ma un fenomeno reale e quantistico che sta mandano in tilt i laboratori. Un team dall’Osaka Metropolitan University e dal Korea Advanced Institute of Science and Technology ha immortalato questi vortici strambi, chiamati skyrmion frazionari eccentrici, che sembrano copie sputate della luna a mezzaluna nel quadro – e fidatevi, è roba che fa impallidire anche i più scettici.

Dal mare in burrasca ai gelidi: immaginate il vento che agita le onde, ma in versione microscopica e super-fredda. Nell’universo della fluidodinamica classica, l’instabilità di Kelvin–Helmholtz crea quei vortici quando due strati di fluido vanno a velocità diverse, proprio come nuvole arrabbiate o il caos nel vostro cappuccino preferito. Ma qui, i ricercatori hanno spinto il limite: raffreddando gas di a temperature da brividi (pochissimi miliardesimi di grado sopra lo zero assoluto), hanno creato un condensato di Bose–Einstein multicomponente, un superfluido quantistico dove la meccanica quantistica trasforma onde in vortici topologici mai visti.

Questi skyrmion frazionari eccentrici, o EFS, sono come fette d’arancia curve con nodi interni che rompono ogni regola, muoviendosi in modo imprevedibile – un po’ come foglie in una tempesta capricciosa. E la ciliegina sulla torta? Uno degli scienziati, Hiromitsu Takeuchi, lo conferma senza mezzi termini: “La grande luna a mezzaluna nella parte in alto a destra della Notte stellata è identica a un EFS.”

Questa non è solo una figata per i collezionisti di curiosità scientifiche; potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione dei sistemi quantistici e aprire porte a gadget futuristici, tipo memorie magnetiche più potenti. Il team è già pronto a verificare vecchie teorie ottocentesche su onde e frequenze, e chissà, magari questi EFS smontano le classificazioni topologiche esistenti – una scossa che la scienza mainstream non si aspetta. Fonte: Nature Physics.

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