La tecnologia Leaftronics, sviluppata ispirandosi alla struttura delle foglie, offre una soluzione sostenibile ai rifiuti elettronici, con substrati biodegradabili ad alte prestazioni.
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Un team di ricercatori presso la TUD Dresden University of Technology ha sviluppato Leaftronics, una tecnologia innovativa ispirata alla struttura delle foglie, per creare substrati elettronici biodegradabili. Questo approccio mira a combattere il crescente problema dei rifiuti elettronici, riducendo l’impiego di materiali non riciclabili impiegati tradizionalmente. Secondo il progetto, pubblicato sulla rivista Science Advances, questo metodo rappresenta una soluzione concreta e scalabile a una questione globale.
Ogni anno, più di 60 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici vengono prodotti nel mondo, di cui oltre il 75% non è raccolto né riciclato. I circuiti stampati in resina epossidica rinforzata con fibra di vetro formano la base della maggior parte dei dispositivi elettronici e sono tra i principali responsabili di questa crisi ambientale.
Le alternative biodegradabili precedentemente sviluppate dalla comunità scientifica hanno mostrato limitazioni, poiché i polimeri naturali non soddisfavano i requisiti di resistenza termica e chimica necessari per la produzione industriale. Leaftronics ha trovato una soluzione a questo problema utilizzando la struttura lignocellulosica delle foglie, considerata uno dei modelli di ingegneria più avanzati della natura.
L’idea geniale: adattare la biologia per innovare la tecnologia
Leaftronics sfrutta le strutture quasi-frattali presenti all’interno delle foglie, che fungono da supporto per le cellule viventi. I ricercatori hanno dimostrato che queste strutture possono rinforzare film polimerici biodegradabili, conferendo loro la resistenza necessaria mantenendo la biodegradabilità. Queste innovazioni consentono la produzione di substrati lisci e performanti, essenziali per dispositivi avanzati como gli OLED (diodi organici a emissione di luce).
Leaftronics: l’evoluzione green dell’elettronica
I substrati creati con Leaftronics non solo sono biodegradabili, ma presentano anche un’impronta di carbonio tre volte inferiore rispetto alla carta. Al termine del loro ciclo di vita, possono essere decomposti o trasformati in biogas, permettendo anche il recupero di metalli e semiconduttori. Questo approccio potrebbe risultare cruciale per settori vari, dall’elettronica di consumo agli impianti di energia rinnovabile.
Leaftronics rappresenta un passo importante verso un’economia circolare, dove alta tecnologia e rispetto per l’ambiente possono coesistere. La tecnologia offre la possibilità di ripensare la progettazione e l’utilizzo di dispositivi elettronici, integrando le esigenze ecologiche nel processo di innovazione.
Fonte: Science Advances