L’addestramento IA di Meta viene contrastato: i trucchi per opporsi al gigante tech

Meta sta saccheggiando i tuoi post per la sua IA! Privacy in pericolo su Facebook e Instagram: Meta annuncia l’addestramento dell’IA con contenuti pubblici, scatenando un putiferio. Solo per adulti, ma i tuoi dati potrebbero finire lo stesso nel calderone se condivisi da altri. Opporsi via modulo online prima di fine maggio o rassegnati! #MetaScandalo #PrivacyInPericolo #IAInvasiva #FacebookHorror

Meta, il gigante dei social, ha deciso di buttarsi a capofitto nell’IA rubando – ops, "utilizzando" – i contenuti pubblici da Facebook e Instagram, inclusi quelli degli utenti europei. Una mossa che sta facendo infuriare tutti, perché chi vuole proteggere i propri dati personali si sente preso per i fondelli. Pensi che i tuoi post siano al sicuro? Pensaci due volte!

Ma attenzione: Meta promette di usare solo roba pubblica di maggiorenni, escludendo messaggi privati e roba di minorenni. Peccato che, anche se ti opponi, i tuoi dati potrebbero infiltrarsi comunque, tipo se un amico ti taggata in una foto o se appari nei commenti di un post pubblico. Insomma, una privacy bucata come un colabrodo!

Per dire "no grazie" a questo banchetto, Meta ha messo su un modulo online accessibile dalla loro pagina privacy AI a questo link. Lo invii, ricevi un’email di conferma, e copre tutti i tuoi account Meta – quindi se sia FB che IG, non ripetere il tormento. Facile, no? Peccato che sia l’unico modo per provare a salvarsi.

Il vola: l’addestramento parte a fine maggio, e dopo non potrai più escludere i tuoi contenuti già rubati. Quindi, muoviti in fretta se non vuoi che la tua vita finisca a nutrire l’IA di Zuckerberg!

E c’è di più: opporsi non ti salva da ciò che gli altri pubblicano. Se qualcuno ti menziona in una foto o in un post, boom, entri lo stesso nel dataset. Peggio per chi non ha un account Meta – loro sono completamente fregati, nemmeno uno straccio di opzione.

In caso di casini, come contenuti personali sputati dall’IA, puoi contestare fornendo il prompt e uno screenshot. Ma chi ha tempo e voglia di controllare ogni output? Buona fortuna a scoprirlo!

Il vero incubo? Meta AI potrebbe trasformarsi in un chatbot ficcanaso come Perplexity, sparando info personali non verificate e potenzialmente piene di disinformazione. Sarà la nuova era dell’hacking, con fake news iniettate nei modelli AI? Restate sintonizzati, perché la privacy è ufficialmente sotto attacco!

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