L’asfalto che si ripara da solo viene creato da scienziati inglesi grazie all’IA

Un asfalto autorigenerante, sviluppato con intelligenza artificiale e biomassa, potrebbe eliminare le buche nel Regno Unito e migliorare la sostenibilità stradale.

Una recente innovazione potrebbe affrontare il problema delle buche sulle strade del Regno Unito, con potenziali applicazioni anche in altre nazioni. Un gruppo di ricercatori ha creato un asfalto capace di auto-ripararsi, riducendo la necessità di interventi di manutenzione. Questa tecnologia, progettata con intelligenza artificiale e strumenti di sostenibilità, potrebbe rappresentare un significativo passo avanti nella manutenzione delle infrastrutture stradali.

Funzionamento e caratteristiche dell’asfalto autorigenerante

L’asfalto, noto per le sue proprietà vischiose, è comunemente utilizzato per la costruzione di strade. Tuttavia, il processo di ossidazione nel tempo porta a una maggiore fragilità e alla formazione di crepe. I ricercatori hanno quindi sviluppato un metodo innovativo che consente all’asfalto di ripararsi autonomamente, prolungando la vita delle strade e diminuendo la necessità di costosi interventi di riparazione. Questo approccio potrebbe anche contribuire a costruire strade a basse emissioni, data la connessione tra produzione di bitume e inquinamento stradale.

Materiali sostenibili e innovazione

Il progetto non si limita alla sola riparazione delle strade ma si propone anche di rendere l’asfalto più ecologico. I ricercatori mirano a imitare le proprietà autoguarenti presenti in natura, con l’obiettivo di creare un materiale che utilizzi scarti di biomassa, riducendo così la dipendenza da risorse naturali. Questa innovazione potrebbe avere un impatto globale nel settore delle infrastrutture, contribuendo a un’economia più sostenibile.

Molti cittadini di diverse città, in particolare quelli colpiti da problemi di dissesto stradale, potrebbero trarre beneficio dall’implementazione di tale tecnologia, che finalmente affronta in modo innovativo una delle questioni più discusse nel contesto urbano.

Fonte: Swansea University

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