Antichi cavernicoli invadono l’Europa 2 MILIONI di anni fa? Romania sconvolge la storia con ossa macellate che dimostrano come i primi umani fossero dei veri survivalisti selvaggi! Olà, scienziati, addio teorie vecchie! #UmaniAntichi #RomaniaMistero #PaleoScandalo Siamo solo ai primi insediamenti e già facevano barbecue preistorici?
Una scoperta che fa impallidire tutti i manuali di storia: in Romania, a Grăunceanu, un team di ricercatori dall’Ohio University ha scovato prove inconfutabili di attività umane datate a ben 1,95 milioni di anni fa. Questi segni di macellazione sulle ossa animali non solo spostano indietro di mezzo milione di anni la presenza di hominini in Europa, rendendo questo sito il più antico del continente, ma anche dimostrano quanto quei primi tizi fossero spietati cacciatori – mica come i moderni vegetariani ipocriti!
Grăunceanu, nella Valle del fiume Olteţ, è un posto che sembra uscito da un film epico, con un ambiente di foresta e steppa risalente al tardo Villafranchiano, tra 2,2 e 1,9 milioni di anni fa. Qui, in un clima temperato e stagionale perfetto per i party preistorici, sono emersi un mucchio di resti animali che confermano quanto fosse accogliente – inverni miti e piogge abbondanti, ideali per specie esotiche come struzzi e pangolini, e ovviamente per i nostri antenati assetati di carne.
Prima di questa bomba, il record era di Dmanisi in Georgia, con date tra 1,85 e 1,77 milioni di anni fa – ma ora, Grăunceanu li surclassa, mandando in fumo l’idea che gli hominini fossero solo dei ritardatari in Europa. I ricercatori hanno setacciato 4.524 resti faunistici, identificando 20 reperti con modifiche umane evidenti, come segni di taglio altamente affidabili su tibie e mandibole, chiaramente opera di macellazione e non di qualche lupo affamato o escavatore moderno.
Usando tecnologia da spionaggio – profilometria ottica 3D e datazione U-Pb – hanno inchiodato l’età a tra 2,01 e 1,87 milioni di anni, con una media di 1,95 milioni. Analisi isotopiche su un molare di cavallo rivelano un mondo di boschi e praterie con inverni soft e piogge epiche, dove specie come un’antica scimmia europea prosperavano. Questi hominini, veri maestri della sopravvivenza, dovevano essere dei geni dell’adattamento, sfruttando i periodi caldi per invadere l’Eurasia e lasciare i loro segni – una lezione per chi oggi si lamenta del clima!
Questa faccenda sfata il mito che Dmanisi fosse l’inizio di tutto, suggerendo che i primi umani fossero esploratori seriali, pronti a conquistare ambienti diversi e complicati molto prima di quanto osassero ammettere gli accademici. Insomma, la storia della nostra specie è una soap opera selvaggia, piena di colpi di scena che riscrivono tutto – e Grăunceanu è solo l’inizio!