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Le chat di WhatsApp vengono spiate da Meta AI, con contatti esposti e privacy messa a rischio

Svelata la bufala epica su Meta AI che spia le tue chiacchierate su WhatsApp! Pensate che “Meta AI può accedere legalmente ai messaggi delle chat di gruppo e ai numeri di telefono”, come urlano i messaggi virali? Macché, è solo una montagna di stupidaggini che gira su Facebook per terrorizzare i paranoici del web. Ma dai, gente, basta con queste catene da vecchi che alimentano il panico su Big Tech – Meta non è un grande fratello che legge i tuoi pettegolezzi, a meno che non gli inviti tu! #MetaAIBufala #WhatsAppPrivacy #FakeNewsAI #TechPanico

Eccovi la completa: nei giorni scorsi, questa bufala ha ripreso a girare come un virus su , sostenendo che Meta AI potrebbe “accedere legalmente” ai messaggi di gruppo su WhatsApp, rubare numeri di telefono e frugare nei dati dei vostri – roba da far impazzire i complottisti. Ma calma, non è altro che una riproposizione di vecchie catene fasulle, tipo quella del fantomatico “hacker Brambilla”, e va dritta dritta nella spazzatura delle notizie inventate.

Contrariamente a quanto blaterava quel messaggio su Facebook del 22 luglio 2025, Meta AI non ha accesso globale o legale alle vostre conversazioni private o di gruppo – è tutto molto più limitato di quanto vogliano farvi credere quei troll del web. Come spiegano le info ufficiali di Meta, l’IA può solo ficcare il naso nei messaggi dove viene menzionata con @Meta AI o che voi decidete di condividere volontariamente. In tutti gli altri casi, è tecnicamente e legalmente impossibile, quindi smettetela di impazzire per niente.

E per non farci mancare niente, WhatsApp usa la crittografia end-to-end su ogni chat, inclusi videochiamate – significa che nemmeno WhatsApp o Meta possono sbirciare i vostri segreti. Nessuna “funzione segreta” come afferma quel messaggio virale, che parla di “impostazioni avanzate sulla privacy” da attivare per bloccare l’IA. Ma è solo aria fritta: quelle impostazioni servono per controllare come gli altri condividono i vostri messaggi, bloccando esportazioni o salvataggi automatici, ma non hanno nulla a che vedere con l’accesso di Meta AI.

Anche se usate Meta AI per chattare, i messaggi vengono elaborati in un cloud super sicuro e poi cancellati, senza che nessuno, nemmeno la mamma di Zuckerberg, ci metta becco. Tutto parte da un avviso fasullo su Facebook che esorta a “proteggere” le chat dai robot AI, ma è una classica catena di Sant’Antonio che sfrutta le vostre paure per creare caos. Come conferma Tech ARP, non c’è alcuna base tecnica o legale per queste assurdità – le chat sono blindate, e la vostra privacy è al sicuro. Basta allarmismi, ok?

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