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L’enigma dell’Uomo di Tollund, mummificato per 2.400 anni, indaga su crimine, sacrificio o vendetta.

Ritrovato nel 1950, l’Uomo di Tollund è un corpo dell’Età del Ferro scoperto in una palude danese: la sua straordinaria conservazione racconta una storia di sacrifici, rituali e misteri ancora irrisolti della Jutland preistorica.

@Wikimedia Commons

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Nel 1950, una famiglia danese impegnata a tagliare la torba per il combustibile scoprì un corpo umano perfettamente conservato emergente dalla terra di una palude nella regione di Bjældskovdal, in Danimarca. Inizialmente si pensava si trattasse di una vittima di omicidio, ma gli scienziati stabilirono che il corpo risaliva all’Età del Ferro, circa 2.400 anni fa.

Questo uomo, noto come Uomo di Tollund, era morto per impiccagione, ma le circostanze della sua morte rimangono misteriose. Potrebbe essere stata una vittima di sacrificio umano oppure una punizione; il suo volto, leggermente sorridente, ha attirato l’attenzione di numerosi studiosi.

Identità dell’Uomo di Tollund

Il corpo dell’Uomo di Tollund, con pelle scura e bronzata, giaceva rannicchiato in posizione fetale su un letto di torba. Attraverso analisi al carbonio e morfologiche, è stato determinato che l’uomo, alto circa 1,60 m, aveva tra i 30 e i 40 anni al momento della morte, avvenuta tra il 405 e il 380 a.C. L’eccezionale conservazione del corpo è dovuta al mix unico di acidità e assenza di ossigeno della palude, che ha mantenuto intatti tessuti come pelle, unghie e persino il cervello.

In vita, l’Uomo di Tollund abitava la Jutland durante i primi anni dell’Età del Ferro, un periodo in cui la comunità locale coltivava cereali, allevava animali e praticava rituali religiosi, spesso legati alle paludi. Questi ambienti acquitrinosi erano considerati porte verso il mondo soprannaturale e spesso ospitavano offerte agli dei, comprese vittime umane.

Uomo di Tollund

@Wikimedia Commons

Misteri e teorie sulla sua morte

L’Uomo di Tollund era stato seppellito senza vestiti, indossando solo un cappuccio e una cintura. Recenti indagini hanno suggerito che durante la sua vita passava periodi scalzo e periodi con calzature.

Un’analisi approfondita dei resti intestinali ha rivelato che l’ultimo pasto consisteva in porridge di orzo, semi selvatici, lino e pesce. Non sono state trovate tracce di sostanze psicotrope solitamente collegate ai sacrifici umani, alimentando ulteriormente il dibattito sulle ragioni della sua morte: si tratta di un sacrificio per placare gli déi o di una punizione per un crimine?

La posizione precisa del corpo, con occhi e bocca chiusi, suggerisce una sepoltura rituale. Tuttavia, alcuni studiosi avanzano l’ipotesi che l’Uomo di Tollund possa essere stato un criminale o vittima di vendetta. Un’altra teoria ipotizza che possa essere stato un sacrificio umano in risposta a una crisi ambientale o sociale. La storia dell’Uomo di Tollund ha ispirato artisti e studiosi, continuando a porre interrogativi sulla sua vita e sulla sua morte.

Fonte: Journal of Archaeological Science

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