Nuovo report di Google rivela che l’IA promette grandi benefici per clima e competitività europea, ma consuma troppa energia e acqua. Serve trasparenza e un cambio di rotta per evitare che la cura aggravi la malattia. #IA #Sostenibilità #Clima #Europa
Secondo un recente report di Google, l’intelligenza artificiale (IA) potrebbe essere la chiave per rendere l’Europa carbon neutral entro il 2050, con un potenziale di riduzione delle emissioni globali di gas serra tra il 5 e il 10% entro il 2030. Ma attenzione, perché la stessa tecnologia che promette innovazione sostenibile potrebbe diventare un perfido boomerang per l’ambiente. Google, che dal 2007 si vanta di essere carbon neutral, ha visto le emissioni dei suoi data center aumentare del 48% dal 2019 al 2023, colpevole l’IA generativa come Gemini, che alimenta prodotti come Earth, Gmail e Docs. Questi modelli divorano energia e acqua a ritmi allarmanti, con Google che ha utilizzato 5,6 miliardi di galloni d’acqua solo nel 2021 per raffreddare i suoi data center. Le comunità locali, soprattutto a The Dalles, Oregon, sono in rivolta per la pressione sulle risorse idriche durante periodi di siccità.
Il paradosso è evidente: l’IA dovrebbe salvarci dal cambiamento climatico, ma rischia di peggiorarlo. La ricercatrice Fieke Jansen del progetto DATACTIVE dell’Università di Amsterdam è stata chiara: «Le ambizioni di Google in materia di intelligenza artificiale sono incompatibili con i suoi obiettivi climatici. Non si può aumentare le emissioni e affermare di essere sostenibili». Commento: Un bel pugno nello stomaco per Google, che si credeva il paladino verde.
Il problema non si limita al consumo, ma alla mancanza di trasparenza. I report ambientali di Google non dettagliano l’impatto specifico delle loro applicazioni IA, rendendo difficile valutare il vero footprint di Gemini e simili. Intanto, la Commissione Europea propone una strategia su tre fronti: abilitare, implementare e guidare l’IA sostenibile. L’IA potrebbe tagliare fino al 40% del consumo energetico degli edifici industriali europei e generare un boom economico di 1.200 miliardi di euro in dieci anni, ma la direzione è tutto.
Google ha iniziato a collaborare con DeepMind per ridurre l’impatto ambientale dei suoi modelli, ma sono passi da lumaca rispetto all’espansione dell’IA. Anche giganti come Meta, Microsoft e Amazon stanno pompando IA generativa nelle loro piattaforme, aumentando la domanda energetica. La corsa all’IA globale sta creando un divario tra innovazione e sostenibilità, e per colmare questo gap, serve azione ora, trasparenza, regolamentazione e investimenti in infrastrutture a emissioni zero.