Siete pronti per un incubo tecnologico che vi fruga nel cervello? Black Mirror stagione 7 sbatte in faccia il "Nubbin", quel dannato chip che ti pianta sulla tempia per trasformare la tua mente in un parco giochi virtuale – e i fan stanno già urlando: "Possiamo comprarlo?!" Ma fidatevi, questo aggeggio è solo l’ennesima follia distopica che ci fa dubitare della realtà. #BlackMirror #TechOrrore #FuturoFottuto
Ehi, non ditemi che non vi fa accapponare la pelle: "Nubbin" è quel dispositivo super tecnologico che si appiccica su una tempia e ti regala poteri mentali da far impallidire un influencer in overdose di like. Sconquassa la coscienza, riaffiora ricordi sepolti, e improvvisamente ti chiedi se sia davvero ciò che vogliamo – o se siamo solo un branco di idioti che brama l’ultima cazzata high-tech. Per fortuna, è solo una trovata di marketing, pompata da orde di influencer che si mettono in trance, occhi vuoti e sguardo da zombie, inondando i social con video che sembrano usciti da un manicomio digitale. Ma andiamo, siamo onesti: in un mondo dove la tecnologia ci spinge verso vite online totali, chi diavolo sa più distinguere il vero dal finto?
Questi tizi di TCKR Systems – pura invenzione, ovviamente – ci bombardano con slogan come "La realtà perfetta? È tutto nella tua testa. La realtà è noiosa. È tempo di qualcosa di meglio", e voi vi fidate? È il classico trucco per farci ingoiare pillole digitali che ci rendono dipendenti, mentre Black Mirror ci sbatte in faccia la cruda verità: un nuovo "chip cerebrale" per la cura della memoria suona figo, ma è solo un biglietto per l’inferno. Siamo sicuri di volerci arrivare? La serie non è solo intrattenimento, è uno schiaffo al nostro presente, dove la tecnologia ci trasforma in cavie ignare, e le nostre vite si dissolvono in un mix di sogni virtuali e incubi reali.
E indovinate un po’? Black Mirror non sta inventando un bel niente – sta solo amplificando ciò che già ci somiglia fin troppo. Nubbin e TCKR Systems sono fake, ma la paura che lasciano è maledettamente reale: scenari surreali che diventano la nostra quotidianità, con inquietudini che ci inseguono come ombre. La tecnologia va lontano, sì, ma a che prezzo? Non è il futuro che ci spaventa, è il presente che, silenziosamente, ci sta già fottendo.