Un nuovo report avrebbe rilevato anomalie tecniche nell’app, tra cui il caricamento dinamico di codice senza aggiornamenti e un livello di crittografia che potrebbe nascondere trasmissioni di dati. L’ennesima conferma
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Un’indagine sulla cybersicurezza ha messo nuovamente sotto la lente d’ingrandimento l’app di fast fashion Temu. L’Istituto Nazionale di Test per la Cybersicurezza (NTC) ha evidenziato alcune anomalie tecniche che, se confermate, potrebbero compromettere la sicurezza degli utenti.
Tra i principali problemi segnalati dall’analisi dell’NTC ci sono il caricamento dinamico di codice e un utilizzo complesso della crittografia. Tuttavia, l’ente ha comunicato che non sono stati riscontrati rischi critici per la sicurezza né prove di attività di sorveglianza non autorizzata.
Inoltre, Temu adotta protocolli di crittografia avanzati, che, sebbene possano rafforzare la protezione dei dati, potrebbero anche nascondere trasmissioni non autorizzate, alimentando dubbi sulla trasparenza delle operazioni della piattaforma.
Anomalie tecniche di Temu
L’analisi ha identificato diverse “red flags”:
- Il caricamento dinamico di codice in ambiente di runtime proprietario, consentendo all’app di modificare autonomamente il proprio comportamento e agli sviluppatori di adattare le funzioni senza bisogno di aggiornamenti attraverso l’App Store, evitando l’intervento degli utenti.
- Livelli aggiuntivi di crittografia, che, pur potendo rafforzare la protezione dei dati, potrebbero anche essere impiegati per nascondere trasmissioni indesiderate.
Raccomandazioni per gli utenti
Per un uso più sicuro di Temu, l’NTC consiglia di adottare diverse precauzioni:
- Aggiornare regolarmente il dispositivo per ridurre le vulnerabilità.
- Limitare le autorizzazioni concesse all’app, concedendo solo quelle strettamente necessarie.
- Monitorare il traffico dati per individuare eventuali attività sospette.
Questi aspetti mettono in evidenza la necessità di una maggiore consapevolezza tra gli utenti riguardo ai potenziali rischi associati all’utilizzo dell’app. La questione solleva interrogativi sul valore e sulla qualità dei prodotti disponibili, nonché sull’impatto ambientale e sociale della loro produzione.
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