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Scienziati copiano il volo delle api per un robot volante da 21 milligrammi, il più piccolo mai realizzato al mondo

Ingegneri californiani hanno creato il drone volante più piccolo del mondo – un mostriciattolo di 21 milligrammi che vola come un’ape ubriaca, mosso da e un campo magnetico esterno. Potrebbe spiare in spazi stretti, impollinare fiori o persino ficcarsi nel tuo corpo! Ma non è un vero drone, dicono gli esperti.

Preparatevi a un mondo dove gli insetti artificiali prendono il volo: un team di cervelloni dell’Università della California, Berkeley, ha sfornato un aggeggio che sembra uscito da un film di spionaggio. Pesa solo 21 milligrammi, misura meno di un centimetro e sfreccia nell’aria grazie a due magneti che si attirano e respingono come in una rissa magnetica, alimentati da un campo esterno. Sto sviluppando robot di 5 millimetri che possono formare catene, schieramenti e strutture mobili, utili in campo medico. In futuro, potrebbero essere impiegati in interventi chirurgici minimamente invasivi, per esempio per creare stent o rimuovere coaguli, lavorando all’interno del corpo umano in modo coordinato.

La vera sfida? Infilare motori e batterie in qualcosa di così piccolo senza farlo sembrare un giocattolo rotto. Il professor Liwei Lin e la sua banda hanno aggirato il problema usando un campo magnetico per far roteare l’elica e cambiare direzione con precisione da cecchino. Niente batterie a bordo, solo magneti che danzano – una mossa geniale che evita di appesantire il coso.

Le potenzialità? Oh, sono da brividi! Secondo lo studio su Science Advances, questo micro-robot potrebbe esplorare buchi stretti o ambienti da incubo, magari spiando dove non dovresti. O impollinare fiori come un’ape pigra, toccando bersagli con la grazia di un bullo. Certo, per ora non ha sensori per evitare raffiche di vento – ops! – ma i tizi in lab stanno già armeggiando per renderlo più autonomo.

E non fermatevi qui: il team mira a renderlo ancora più piccolo, tipo millimetro, come un moscerino fastidioso. Immaginate sciami di questi cosi che collaborano, ispirati a blatte indistruttibili che sopravvivono a una scarpa umana. Roba che fa venire i brividi, soprattutto se ci pensate in un contesto medico un po’ troppo intimo. Il futuro è qui, e potrebbe essere più invadente di quanto vorremmo ammettere.

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