Un ritrovamento straordinario nelle profondità del Guatemala: la figura, perfettamente conservata, racconta tradizioni, rituali e simbolismi di un’antica civiltà.
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Nel sito archeologico di El Perú-Waka’, situato nel dipartimento di Petén in Guatemala, è stata scoperta una figura in ceramica datata circa 1.500 anni fa, che appartiene al periodo classico della civiltà maya. L’oggetto è unico non solo per il suo eccellente stato di conservazione, ma anche per la presenza di un casco rimovibile, che solleva nuove questioni sul ruolo del personaggio rappresentato.
La figura sembra raffigurare un guerriero o un dignitario coinvolto in cerimonie rituali, evidenziando un dettaglio raro nell’arte maya: la mobilità del casco. Questo elemento potrebbe simboleggiare autorità o protezione, fornendo alla ricerca spunti per approfondire il significato dei capi militari e delle élite religiose in tali società avanzate.
Gli ornamenti e le vesti sono altamente dettagliati, riflettendo le abilità artistiche dell’epoca, mentre il casco sottolinea una possibile funzione simbolica. Si pone quindi la questione se il soggetto possa essere un guerriero, una divinità o un leader di grande importanza nei rituali collettivi.
Una scoperta che arricchisce la conoscenza della civiltà maya
La figura non è solo un’opera d’arte, ma anche un’importante testimonianza storica che contribuisce a una migliore comprensione della complessità sociale, politica e culturale dei Maya. Ogni aspetto di essa rivela informazioni sulla vita quotidiana e sulle credenze di una cultura che ha avuto un impatto significativo nella storia dell’umanità.
Il sito di El Perú-Waka’ ha già fornito in passato importanti scoperte, come tombe reali e oggetti rituali, ma questo ritrovamento si distingue particolarmente. Il casco rimovibile amplia la nostra comprensione del legame tra i Maya e i concetti di potere, guerra e sacralità.
Il contesto archeologico e le scoperte recenti
Questa scoperta si inserisce in un ampio panorama di recenti rinvenimenti in Guatemala, supportati dalla tecnologia LiDAR, che ha rivelato strutture celate sotto la folta vegetazione. Un esempio è il ritrovamento di un sistema di quasi 1.000 insediamenti maya interconnessi, che illustra la loro straordinaria organizzazione politica e sociale.
In un altro sito, Chochkitam, è stata scoperta una maschera di giada risalente al 350 d.C. nella tomba di un antico re maya, contribuendo così ad ampliare le conoscenze sulle pratiche funerarie e sull’influenza culturale tra le varie città-stato maya.
La figura con casco rimovibile aggiunge un ulteriore elemento alla comprensione della complessità della civiltà maya. L’arte di questo popolo non era solo decorativa, ma rappresentava un linguaggio visivo ricco di significato, in grado di raccontare storie e trasmettere valori attraverso un profondo legame fra l’umanità e le divinità.
Fonte: LACMA